Il felice ritorno della Gioconda al Teatro Municipale di Piacenza
Un romanzo d’appendice in musica, di quelli trucibaldi che nonostante la trama sgangherata e il marasma di incongruenze ti avvinghiano fino all’ultima pagina: questo è La Gioconda.
Il libretto di Arrigo Boito, o Tobia Gorrio se preferite, è folle e geniale nella versificazione e nelle scelte lessicali, perfetto per la musica di Ponchielli che strizza un occhio a Wagner e l’altro al Grand-Opéra. Il prodotto finale è fantastico, coinvolge e convince.
L’allestimento del Teatro Comunale di Piacenza, complessivamente assai ben riuscito, è stato salutato da un diluvio di applausi; il pubblico ama, e possiamo ben capire perché, le opere a tinte forti ,e quelle della Gioconda sono fortissime. Se poi la compagnia di canto brilla e l’allestimento risulta persuasivo il gioco è fatto.
Feredico Bertolani opta per una lettura intelligentemente minimalista riempiendo la Venezia rarefatta eppure sempre comprensibile, rappresentata attraverso gli essenziali elementi scenici di Andrea Belli, di buon teatro, rigoroso e lontano da qualsiasi tentazione grandguignolesca. Tutto si muove sull’acqua, elemento fondamentale dello spettacolo, dalla quale sorgono tre snelli praticabili racchiusi in uno spazio traslucido che comunica con immediatezza la dimensione caliginosa e lagunare dell’opera. Il resto è fatto da pochi altri elementi: “bricole”, la bandiera della Serenissima, l’albero e il velame del brigantino dalmata. Unico neo il rosso eccessivo del terzo atto, che interpretiamo come il simbolo del potere del Badoero, ma che risulta soverchio rispetto all’azione e visivamente non proprio esaltante.
Belli i costumi rigorosamente d’epoca di Valeria Donata Bettella e buono il disegno di luci di Fiammetta Baldisseri. Bruttine le coreografie di Monica Casadei, che fa muovere la Compagnia Artemis fra echi di danze seicentesche e accenni di Haka.
Daniele Callegari, complice un’Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna luminosa e partecipe, mette in risalto tutto quanto di pompier la partitura contiene lasciando comunque spazio a momenti di giusto abbandono lirico, il tutto attraverso dinamiche ben ponderate scelte di colori condivisibili.
Saioa Hernández incarna una Gioconda dalla personalità prorompente, animata da mille contrasti e mossa da una passionalità selvaggia. La voce dalle belle tinte drammatiche la sostiene alla perfezione e il personaggio risulta pienamente risolto.
Al suo debutto nel ruolo Francesco Meli, al quale gli dei hanno concesso molti doni, disegna un Enzo Grimaldo di straordinaria bellezza, scolpito nella parola, morbido nel porgere la frase, dalla linea di canto duttilissima.
Ottima prova quella di Anna Maria Chiuri, Laura Adorno volitiva e mai prona alla rivale, tutta giocata su un fraseggio nobile e ricco di accenti.
Sebastian Catana si cala con grande partecipazione nei panni dell’arcicattivo Barnaba, risultando del tutto credibile dal punto di vista della recitazione ma soffrendo un po’ dal punto di vista vocale, soprattutto nel primo atto.
L’Alvise Badoero di Giacomo Prestia mostra in più di un momento la corda e il trascorrere degli anni ha prevalso sulla generosità dell’interprete.
Agostina Smimmero è un contralto vero e la sua Cieca si giova di note gravi rotonde e timbrate che contribuiscono a conferire al personaggio la crepuscolarità che gli appartiene.
Bravi Graziano Dellavalle (Zuàne), Nicolò Donini (Un cantore), Lorenzo Izzo (Isepo) e Simone Tansini (Un pilota/Un barnabotto).
Maiuscola la prova del Coro preparato da Corrado Casati e molto buona quella delle voci bianche del Coro Farnesiano di Piacenza, diretto da Mario Pigazzini.
Successo trionfale e ovazioni per la Hernández, Meli, la Chiuri e Callegari.
Alessandro Cammarano
(Piacenza, 16 marzo 2018)
La locandina
Direttore | Daniele Callegari |
Regia | Federico Bertolani |
Scene | Andrea Belli |
Costumi | Valeria Donata Bettella |
Disegno luci | Fiammetta Baldiserri |
Coreografie | Monica Casadei |
La Gioconda | Saioa Hernández |
Enzo Grimaldo | Francesco Meli |
Barnaba | Sebastian Catana |
Laura Adorno | Anna Maria Chiuri |
Alvise Badoero | Giacomo Prestia |
La Cieca | Agostina Smimmero |
Zuàne | Graziano Dallavalle |
Un Cantore | Nicolò Donini |
Isèpo | Lorenzo Izzo |
Un Pilota/Barnabotto | Simone Tansini |
Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna | |
Coro del Teatro Municipale di Piacenza | |
Maestro del coro | Corrado Casati |
Voci bianche del Coro Farnesiano di Piacenza | |
Maestro del coro | Mario Pigazzini |
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