Piacenza: una Butterfly di solida classicità

La Fondazione Teatri di Piacenza inaugura la Stagione 2024-2025 sigillando l’anno pucciniano con Madama Butterfly.

Titolo fra i più tragici della storia del melodramma, Madama Butterfly è un’indagine profondissima e sconvolgente dell’universo femminile. Sebbene molte donne oggi non condividano l’atto estremo di Cio-Cio-San, tuttavia non si può evadere dal contesto storico decadente fin de siècle che ha portato questo personaggio non solo ad essere amato, ma anche accolto quale simbolo di un’eroina affetta da auto lesioniamo psicologico.

In questa visione estrema, in senso stretto in quanto già dal suo incedere Puccini ci introduce nel mondo illusorio della sventurata giovinetta di quindici anni netti netti, risiedono temi ancora molto attuali che ci portano a riflettere sulla fragilità umana.

A ricostruire la cornice nipponica dell’immaginario pucciniano è stato il celebre baritono Leo Nucci, di casa al Municipale della Primogenita, qui in veste di regista, affiancato da Riccardo Buscarini che ha curato anche i movimenti scenici, dallo scenografo Carlo Centolavigna, assistito da Francesca Nieddu, e da Michele Cremona alle luci.

Quella di Nucci è una fedele e didascalica messa in scena, impreziosita dai variopinti costumi originali di Artemio Cabassi. Tutta l’azione si svolge attorno alla casetta di Butterfly creando una serie di cartoline dal sapore orientale che indubbiamente lasciano molto spazio al canto e alla musica, a scapito, soprattutto nel primo atto, di una certa dinamicità e introspezione che non evidenzia l’evidente isolamento mentale della protagonista.

Si distingue la direzione di Matteo Beltrami che punta all’essenza del dramma, proponendo una concertazione dinamica che mette in luce la trama novecentesca della partitura. Tempi rapidi, pathos levigato, sonorità controllate e ben calibrate con le voci, Beltrami non eccede ma mantiene una linea serrata, sottolineando il malessere che pervade l’animo della sventurata protagonista.

In questa lettura si inserisce il soprano Claudia Pavone, tecnicamente attenta a tutto ciò che richiede Puccini, punta soprattutto a far emergere l’aspetto lirico della scrittura senza mai eccessivi abbandoni tragici o manifesti approfondimenti introspettivi.

Al suo fianco il tenore Angelo Villari si conferma una voce solida, sicuro negli acuti, meno incline a finezze espressive ma più spinto sul versante impulsivo, tratteggiando un Pinkerton estremamente emotivo.

Particolarmente nella parte Alessandro Luongo nel ruolo di Scharpless, dotato di voce ben proiettata e voluminosa, conferisce al personaggio autorevolezza fin dal suo apparire.

Sensibilmente attenta scenicamente è la Suzuki di Irene Savignano che con voce estremamente scura è degno contraltare della protagonista.

Bene le parti di fianco: Eva Corbetta (Kate Pinkerton), Manuel Pierattelli (Goro), Giacomo Leone (Yamadori) così come Mattia Denti (lo zio Bonzo), Eugenio Maria De Giacomi (Yakusidè), Fabrizio Brancaccio (il commissario imperiale), Lorenzo Sivelli (l’ufficiale del registro), Betty Makharinsky (madre di Cio Cio San), Zhou Zhixin (la zia), Yoo Hayoung (la cugina) e Viktor Pastori (Dolore).

Ispiratissimo il coro istruito dal maestro Corrado Casati come impeccabile l’orchestra dell’Emilia Romagna Arturo Toscanini.

Applausi da parte del pubblico piacentino.

Ora si veleggia verso una nuova stagione ricca di titoli interessanti e sorprese ancora da rivelare.

Gian Francesco Amoroso
(20 dicembre 2024)

La locandina

Direttore Matteo Beltrami
Regia Leo Nucci
Scene Carlo Centolavigna
Costumi Artemio Cabassi
Luci Michele Cremona
Assistente alla regia e movimenti coreografici Riccardo Buscarini
Assistente alle scene Francesca Nieddu
Personaggi e interpreti:
Madama Butterfly / Cio-Cio-San Claudia Pavone
Suzuki Irene Savignano
Kate Pinkerton Eva Corbetta
F.B. Pinkerton Angelo Villari
Sharpless Alessandro Luongo
Goro Manuel Pierattelli
Il Principe Yamadori Giacomo Leone
Lo zio Bonzo Mattia Denti
Yakusidé Eugenio Maria Degiacomi
Il Commissario Imperiale Fabrizio Brancaccio
L’ufficiale del registro Lorenzo Sivelli
La madre di Cio-Cio-San Betty Makharinsky
La zia Zhou Zhixin
La cugina Yoo Hayoung
Dolore Viktor Pastori
Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini
Coro del Teatro Municipale di Piacenza
Maestro del Coro Corrado Casati

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