Portoferraio: due concerti in Villa
La nostra breve presenza al Festival Elba Isola Musicale d’Europa comincia con due concerti al tramonto presso la Villa Romana della Linguella a Portoferraio. Situata sul promontorio che chiude a nord-ovest il Golfo di Portoferraio è datata intorno al primo secolo avanti Cristo. Accadde che all’abbandono dovuto al declino dell’Impero Romano seguì nel sedicesimo secolo il recupero della zona da parte di Cosimo de’ Medici che vi fece costruire la Torre della Linguella. Di questo periodo è la testimonianza scritta ufficiale della presenza di una villa di epoca romana sulla punta della Linguella, poi rinvenuta con gli scavi di fine anni settanta. Attualmente sono in corso, dal 2021, i restauri dei mosaici.
In questa cornice storico-paesaggistica di grande fascino si sono svolti all’imbrunire due concerti il 6 ed il 7 settembre. Il primo ha visto protagonista il Coro del Friuli Venezia Giulia in un omaggio a Pier Paolo Pasolini, mentre il secondo il violista Georgy Kovalev, la giovanissima violinista Diana Koval e l’Elba Festival Orchestra.
Il programma dedicato a Pasolini è costruito intorno al parallelo rapporto tra i fratelli Pasolini, Pier Paolo e Guido morto nel 1945 per mano di militanti titini, e dei due fratelli protagonisti dello spettacolo “I Turcs tal Friúl”. Le musiche, nemmeno a dirlo, comprendono innanzitutto il coro finale “Wir Setzen uns” della Passione Secondo Matteo di Johann Sebastian Bach, autore frequentatissimo e brano presente in due pellicole chiave dell’autore friulo-bolognese: “Accattone” e “Il Vangelo secondo Matteo” e quelle scritte da Luigi Nono per I Turcs tal Friúl a cui si aggiungono due brani appositamente composti per quest’occasione: “Così giunsi” di Giovanna Marini commissionato dal Coro FVG e “In un rantolo che da un angolo si fa canzone…” di Virginia Guastella commissionato dal Festival. Il linguaggio della Marini è quello legato alla musica popolare di cui lei è una esponente di spicco e una grande studiosa mentre quello della Guastella rimanda ai suoni del quotidiano con un luminoso finale.
La compagine corale diretta da Cristiano dell’Oste è senza dubbio una ottima realtà italiana della coralità, una formazione versatile che con un programma che spazia dal barocco al novecento passando dalla musica popolare sa sempre restituire all’ascoltatore una lettura del repertorio fedele. Affiancati al coro le voci recitanti di Monica Mosolo e Massimo Somaglino che narrano le vicende e leggono testi tratti dalle lettere e dalle poesie di Pasolini in un flusso continuo di parole e musica.
A conclusione della serata come fuori programma il coro propone la meravigliosa “Stelutis Alpinis”, brano della tradizione friulana, che scritto a Firenze da profughi pontebbani, unisce idealmente la Toscana, l’Elba con il Friuli e la provincia di Udine illudendo per un attimo gli astanti di trovarsi sulle alpi carniche anche in riva al mare.
Il tramonto successivo è dedicato invece a tre brani che in un apparente disordine cronologico creano un programma invero organico ed efficace. La difficile, per l’ascoltatore, e impervia, per l’esecutore, Sonata per viola sola op.25 n.1 di Paul Hindemith è affidata alla viola del georgiano Georgy Kovalev. Il brano viene risolto con incredibile naturalezza e musicalità, sicuramente aiutate dalla facilità strumentale di Kovalev, ma anche da una linea di pensiero chiara e per questo anche molto accessibile all’ascoltatore.
L’occasione dell’Elba Festival Prize a Diana Koval, tredicenne violinista ucraina, vede un’altra commissione di un brano per violino ed archi al compositore romano Alessandro Annunziata. Probabilmente il brano più interessante tra le nuove esecuzioni ascoltate qui all’Elba: partendo da un brano popolare costruisce una fantasia che oscilla tra sofferenza e serenità. La promettente violinista Diana Koval si dimostra un profilo estremamente interessante e che potremmo vedere in futuro calcare importanti palcoscenici. Una nota a margine: Annunziata ha deciso di devolvere in beneficienza la cifra pattuita per la commissione del brano.
A conclusione del programma l’Elba Festival Orchestra con Boris Garlitsky in veste di violino di spalla e concertatore propone la Sinfonia n.31 in re maggiore K.297 “Parigi” di Mozart. Scritta nel 1778 durante il suo terzo viaggio parigino prende il nome dalla città in cui fu scritta ma anche un po’ dallo stile del linguaggio che Mozart cercò di metabolizzare ed utilizzare nella sinfonia. Musicalmente l’esecuzione è risultata corretta ben suonata per una compagine orchestrale che ha appena visto i suoi natali, tuttavia un piccolo appunto va alla concertazione di Garlitsky: estremamente capace nel ruolo di spalla risulta un po’ schematico e rigido nella concertazione dove in alcuni momenti, penso a tutto il movimento centrale e anche ad alcuni passaggi dei due movimenti esterni, avremmo apprezzato una maggiore ricerca di una direzione nel fraseggio.
Luca Di Giulio
(6 e 7 settembre 2022)
La locandina
6 settembre | |
Voci recitanti | Monica Mosolo, Massimo Somaglino |
Violoncello | Anna Molaro |
Contrabbasso | Mauro Zavagno contrabbasso |
Percussioni | Michele Montagner, Aaron Collavini |
Coro del Friuli Venezia Giulia | |
Maestro del coro | Cristiano Dell’Oste |
Programma: | |
“Mio fratello partì in un mattino muto… Pierpaolo e Guido” | |
Johann Sebastian Bach | |
Cori e corali dalla “Passione secondo Matteo” BWV 244 | |
Luigi Nono | |
Musiche di scena per I Turcs tal Friúl di Pierpaolo Pasolini | |
Giovanna Marini | |
Così giunsi (brano commissionato dal Coro FVG per l’anno Pasolini) | |
Virginia Guastella | |
In un rantolo che da un angolo si fa canzone… (brano commissionato per il Festival) | |
7 settembre | |
Viola | Georgy Kovalev viola |
Violino | Diana Koval |
Concertatore | Boris Garlitsky |
Elba Festival Orchestra | |
Programma: | |
Paul Hindemith | |
Sonata per viola op. 25 n.1 | |
Alessandro Annunziata | |
Fantasia su un canto ucraino per violino e archi (brano commissionato dal Festival) | |
Wolfgang Amadeus Mozart | |
Sinfonia n. 31 K. 297 “Parigi” |
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