Presentata la 45ª edizione del Festival della Valle d’Itria 2019
“Albori e bagliori. Napoli e l’Europa: il secolo d’oro” è il titolo della 45ª edizione del Festival della Valle d’Itria che si svolgerà a Martina Franca, dal 16 luglio al 4 agosto 2019, seguendo un cartellone con oltre trenta appuntamenti in venti giorni, firmato dal direttore artistico Alberto Triola e dal direttore musicale Fabio Luisi che affiancano il presidente Franco Punzi, fra i fondatori di quella che è una delle più longeve e prestigiose rassegne italiane.
Martina Franca svelerà i propri tesori musicali nell’atrio del Palazzo Ducale, così come evocato dalla nuova immagine del festival firmata da Francesca Cosanti: Il matrimonio segreto di Cimarosa, Ecuba di Manfroce, Orfeo di Porpora e Coscoletto di Offenbach nel bicentenario della nascita del compositore francese. “L’opera in masseria” diventa itinerante in cinque fra gli spazi più belli del territorio. Intorno alle opere, come sempre, un programma intenso di concerti, incontri e iniziative, cui si aggiunge nel 2019 l’omaggio a Paolo Grassi a cento anni dalla nascita in una sezione denominata “Festival d’arte per tutti”.
«Pier Luigi Pizzi, Paolo Grassi e Napoli: questi i tre protagonisti cui il 45° Festival della Valle d’Itria intende tributare un omaggio. Pizzi – afferma il direttore artistico Alberto Triola –, maestro del teatro italiano, legato a Martina Franca da lunga amicizia, sta vivendo una sua seconda giovinezza: in quest’ottica è da leggere il suo impegno nei due spettacoli al Palazzo Ducale, volto a trasformare il medesimo spazio e impianto scenico per due opere di carattere molto diverso, nel più schietto spirito dell’arte scenica e dell’immaginazione creativa. Grassi è stato uno dei giganti del teatro novecentesco, nel senso più ampio del termine: di origini martinesi e figura dirimente agli esordi del festival, viene omaggiato a cento anni dalla nascita cercando di tradurre in linguaggio contemporaneo il suo lascito, la sua poetica, programmando una serie di appuntamenti che possano essere metafora della sua poetica di organizzatore teatrale e di intellettuale. Napoli è fin dal Settecento una capitale della cultura e della musica, in un’Europa che era già “unita” nel segno della musica italiana, della lingua italiana, dei compositori italiani. Tutte le opere scelte hanno così un legame con Napoli e raccontano la parabola di un’epoca d’oro per la città campana: da Porpora a Vinci, da Cimarosa a Manfroce, dagli splendori della scuola napoletana ai suoi ultimi bagliori per arrivare all’Ottocento inoltrato e ai riverberi malinconici e sorridenti che l’operetta di Offenbach riesce a cogliere per raccontare una Napoli orami mitizzata, dove il can-can viene sostituito dalla tarantella e l’eruzione del Vesuvio corona la festa musicale».
Il Palazzo Ducale è senza dubbio il luogo centrale della programmazione artistica e ospiterà il capolavoro di Domenico Cimarosa Il matrimonio segreto (16, 20 e 31 luglio, 3 agosto) del 1792, e la più rara Ecuba di Nicola Antonio Manfroce (30 luglio, 4 agosto) del 1812, entrambe affidate a un maestro del teatro italiano come Pier Luigi Pizzi, che torna a Martina Franca dopo la Francesca da Rimini del 2016 e la Grande-Duchesse di Gérolstein del 1996. Il matrimonio segreto ed Ecuba saranno caratterizzate da un impianto scenico comune, declinato secondo cifre stilistiche comunque molto diverse tra loro: l’esemplare opera buffa cimarosiana avrà l’aspetto di una raffinata commedia di ambientazione contemporanea, calata da Pizzi nel mondo del collezionismo d’arte; mentre la tragedia lirica di Manfroce risponderà agli stilemi di un classicismo rigoroso, mettendo in evidenza il suo carattere di trenodia intorno al cadavere di Ettore: il gusto estetico di Pizzi offrirà al pubblico un’ambientazione di rarefatta eleganza, che rimanda a una dimensione mitica, atemporale, per una messa in scena di esemplare tragicità.
Le bacchette saranno quelle di un giovane in rapida ascesa come Michele Spotti per Cimarosa (eseguito secondo l’edizione critica di Franco Donatoni per Ricordi), e quella del direttore musicale del Festival Fabio Luisi per la rarità di Manfroce (presentata nell’edizione critica di Domenico Giannetta per le Edizioni del Conservatorio Torrefranca), entrambi alla guida dell’Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari.
Il cast del Matrimonio segreto è composto da giovani di straordinario valore, sia vocale che teatrale come Marco Filippo Romano, Maria Laura Iacobellis, Benedetta Torre, Ana Victoria Pitts, Vittorio Prato, Alasdair Kent.
Ecuba non solo è il capolavoro di Manfroce – morto a soli 22 anni –, ma anche uno dei titoli più significativi, ancorché pochissimo esplorato, della storia dell’opera ottocentesca. Ne è assoluta protagonista la moglie di Priamo, re di Troia, figura eponima anche della tragedia di Euripide, che sarà interpretata a Martina Franca da Carmela Remigio, con al suo fianco le voci di Norman Reinhardt, Mert Süngü, Roberta Mantegna, Martina Gresia e il Coro del Teatro Municipale di Piacenza diretto da Corrado Casati.
Per entrambe le opere avranno luogo le anteprime under30 dedicate ai più giovani e la diretta su Rai Radio 3. Ecuba sarà inoltre registrata e trasmessa da Rai5.
Il Palazzo Ducale accoglierà anche altri due titoli operistici in prima italiana, allestiti in forma semiscenica. Coscoletto, operetta di ambientazione partenopea di Jacques Offenbach nel suo bicentenario della nascita (19 luglio) sulla versione ritmica firmata da Sandro Cappelletto dalla traduzione del libretto di Mario Desiati; in scena gli allievi dell’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti” con l’estro, impegno attoriale e registico di Arturo Cirillo e la direzione di Sesto Quatrini – che proprio a Martina ha iniziato la sua carriera – sul podio dell’Orchestra del Petruzzelli, per una coproduzione con la Fondazione Arturo Toscanini e la Fondazione Teatro Due di Parma.
Dopo i capisaldi del teatro musicale primo-settecentesco (Rodelinda di Händel nel 2010, Artaserse di Hasse nel 2012, Orlando furioso di Vivaldi nel 2017 e Rinaldo di Händel/Leo nel 2018) il Festival torna al barocco puntando su un concorrente londinese di Händel: Nicola Antonio Porpora, del quale si metterà in scena al Palazzo Ducale Orfeo (2 agosto) nell’edizione critica di Giovanni Andrea Sechi, con la regia di Massimo Gasparon e la direzione di uno specialista di questo repertorio come George Petrou con la sua Armonia Atenea, e un cast in cui brilla il controtenore Raffaele Pe affiancato da Anna Maria Sarra, Rodrigo Sosa Dal Pozzo, Giuseppina Bridelli, Davide Giangregorio e Federica Carnevale.
Una novità ancora non annunciata: al Palazzo Ducale il recital di Belcanto (29 luglio) di uno dei soprani più apprezzati di oggi, Olga Peretyatko, accompagnata al pianoforte da Giulio Zappa con un programma che spazia da Rossini e Donizetti, a Offenbach, Bizet e alla Russia di Rimsky-Korsakov e Rachmaninov; altro appuntamento vocale, nel Chiostro di San Domenico, “Già la notte si avvicina” (28 luglio) con cantate, arie e duetti del Sette e Ottocento napoletano interpretate da Raffaele Pe, Francesco Divito, Rodrigo Sosa Dal Pozzo e Lidia Fridman con Vincenzo Rana al clavicembalo e pianoforte.
L’attesa iniziativa dell’“Opera in masseria”, diventa quest’anno “itinerante” in cinque spazi diversi del territorio ed è proposta insieme al Consorzio di tutela del Primitivo di Manduria, in collaborazione con i diversi comuni sede delle masserie Del Duca di Crispiano (21 luglio), Belvedere di Mottola (23 luglio), Palesi (25 luglio) e San Michele (1 agosto) a Martina Franca, Casina Vitale di Ceglie Messapica (27 luglio). Queste masserie saranno la cornice per la messa in scena di due titoli appartenenti al genere buffo settecentesco dell’Intermezzo (breve azione comica in musica che deriva dalla tradizione della Commedia dell’arte): L’ammalato immaginario di Leonardo Vinci e La vedova ingegnosa di Giuseppe Sellitti, con la regia di Davide Gasparro, la direzione di Sabino Manzo e il suo ensemble pugliese, la Cappella Musicale Santa Teresa dei Maschi; interpreti vocali di rilievo, Lavinia Bini e Bruno Taddia.
Il calendario si completa con le rassegne di concerti e spettacoli nei chiostri e nelle chiese martinesi. Due i concerti “Novecento e oltre”: il primo con il duo pianistico Anastasia e Liubov Gromoglasova (17 luglio) impegnato in un programma che affianca pagine di Schubert a quelle di Poulenc, il secondo con il tenore Mert Süngü e il chitarrista Eugenio Della Chiara (18 luglio) che alle pagine liederistiche di Schubert trascritte per chitarra o chitarra e voce, abbinano song di Britten.
Il “Concerto per lo spirito” (1 agosto) nella Basilica di San Martino, da sempre appuntamento molto atteso e affollato, sarà dedicato alla rara versione del Requiem tedesco op. 45 di Brahms con il duo pianistico Anastasia e Liubov Gromoglasova e il Coro del Teatro Municipale di Piacenza, occasione di speciale rilevanza per ascoltare una pagina capitale del repertorio corale tardoromantico in una versione alternativa, redatta dallo stesso Brahms, che astrae sul pianoforte la partitura sinfonica, dando al suo grande affresco un aspetto ancor più intimo e cameristico.
Uno spazio particolare nel 2019 è occupato dall’omaggio a Paolo Grassi nel centenario della nascita: all’interno del progetto “1919-2019: Paolo Grassi 100 a Martina Franca”, composto da una serie di attività in programma promosse dalla Fondazione Paolo Grassi di Martina Franca, ente organizzatore del festival, si trova la sezione “Festival d’arte per tutti”, che si svolge nel periodo festivaliero. Dal 4 luglio al 30 settembre, nei saloni del Palazzo Ducale si potrà visitare la mostra Paolo Grassi …senza un pazzo come me, immodestamente un poeta dell’organizzazione… promossa dal Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale, Fondazione Paolo Grassi – La voce della cultura e curata da Fabio Francione, che negli scorsi mesi ha riscosso grande successo nel capoluogo lombardo. Quindi fra il chiostro di San Domenico e l’Ateneo Bruni andranno in scena l’anteprima nazionale di uno spettacolo di e con Davide Gasparro dal titolo Paolo (22 luglio), seguito da La rana e le nuvole (24 e 26 luglio), favola di Carlo Galliero con testi di Paolo Grassi, commistione di teatro e circo contemporaneo appositamente ideata per l’Ateneo Bruni con la regia di Libero Stelluti, le musiche di Rota e Stravinsky, la coreografia di Nicola Simonetti e la compagnia di circo contemporaneo QUATTROx4. Il 27 e 29 luglio, di nuovo al Chiostro di San Domenico, altri due progetti originali per queste celebrazioni: Per tutti! Il sogno di Paolo, Nina e Giorgio, scritto da Benedetto Sicca ed Emanuele D’Errico con l’Ensemble dell’Orchestra ICO Magna Grecia diretto da Bernardo M. Sannino; e poi Galileo sotto le stelle “notturno di musica e parole” di Michele Balistreri. Questi appuntamenti, insieme a tutti gli altri che compongono l’omaggio ideato dalla Fondazione Paolo Grassi, nascono con l’intento di proporre un’inedita riflessione di carattere etico-artistico sulla figura dello storico fondatore del Piccolo Teatro e sovrintendente della Scala, oltre che figura determinante nei primi anni del Festival martinese; saranno quindi occasione per soffermarsi, con il linguaggio della musica e del teatro, e con le parole stesse di Grassi, sul ruolo e sul compito del teatro e della produzione culturale oggi, cioè in tempi sotto molti aspetti simili a quelli in cui lo sguardo lucido e sferzante di Grassi, affiancato da Giorgio Strehler, scuoteva Milano e l’Italia intera. Il progetto “1919-2019: Paolo Grassi 100 a Martina Franca” si aprirà il 15 maggio a Martina Franca con Galileo nostro contemporaneo, laboratorio di analisi drammaturgica per studenti delle scuole secondarie con Giovanni Soresi e Michele Balistreri, e si concluderà il 30 ottobre con l’iniziativa Buon compleanno Paolo! Durante il festival (30 luglio) è in programma anche una giornata di studi dedicata a I libri di Paolo Grassi, sull’uomo di libri e di lettere il cui lascito è patrimonio della Bibliomediateca della Fondazione.
Nel 45° Festival della Valle d’Itria non mancano, di sabato, i “Concerti del sorbetto” (20 e 27 luglio, 3 agosto), e la domenica i “Concerti all’ora sesta” (21 e 28 luglio, 4 agosto), cui si aggiungeranno alcuni altri appuntamenti musicali nel territorio in via di definizione.
In pieno clima grassiano, non poteva non esserci anche nel 2019 il Festival junior: C’era una volta… Robinson Crusoe (22 luglio), adattamento dall’omonima operetta di Offenbach sempre nello spirito celebrativo del grande musicista francese, testo con legami alla letteratura per l’infanzia, affidato ad Angela Lacarbonara e a Marco Bellocchio che seguono la preparazione dei piccoli interpreti.
La 45a edizione del Festival della Valle d’Itria presenta non poche novità anche per quel che riguarda le relazioni sul territorio, la comunicazione e i rapporti internazionali.
Organizzato dalla Fondazione Paolo Grassi con il sostegno del Ministero per i beni e le attività culturali, la Regione Puglia e il Comune di Martina Franca, il Festival ha rinnovato la propria immagine, presentato un nuovo sito web e aperto le vendite dei biglietti con grande anticipo sul sito Vivaticket. Ospite lo scorso marzo dello stand della Regione Puglia alla ITB di Berlino, ha inoltre stabilito una serie di accordi con i maggiori marketplace online dedicati ai viaggi: Ryanair, TripAdvisor e Viator.
Sono state avviate poi relazioni innovative con le maggiori aziende del territorio: Maldarizzi Automotive sarà “Official Car” e “Platinum Partner”, insieme a Masseria Torre Maizza / A Rocco Forte Hotel e Latorre, cui si affiancano, come “Major Partner”, Bus Miccolis (“Travel Partner”), Masmec e il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria. A questi primi nomi, nelle prossime settimane se ne aggiungeranno di nuovi e prestigiosi.
Info:
Centro Artistico Musicale “Paolo Grassi”
Palazzo Ducale, Martina Franca
Tel. +39 080 4805100
(dal lunedì al venerdì: ore 10-13)
info@festivaldellavalleditria.it
www.festivaldellavalleditria.it
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