Rovereto: i Frammenti avvicinano alla musica classica
“La musica classica è roba da sfigati”: nulla di più falso, ovviamente, perché essa è parte integrante della vita di ciascuno di noi, spesso inconsapevolmente, anche di chi non frequenta abitualmente le sale da concerto o i teatri d’opera.
A smentire e a smontare ulteriormente questo adagio trito è stato un gruppo di studenti e studentesse del Liceo “A. Rosmini” di Rovereto che, con l’apporto non solo tecnico-scientifico, ma anche e soprattutto appassionato, dell’Associazione Filarmonica di Rovereto – nella persona di Claudia Filippi, instancabile e partecipe project manager – e dell’Atelier Elisabetta Garilli, pianista e compositrice veronese, hanno creato e plasmato Frammenti, ovvero una fotografia dello stato dell’arte del rapporto tra giovani e musica classica che diviene un avvicinamento dinamico ed accattivante ad un mondo che la Generazione Z scopre essere accattivante se proposto in maniera comprensibile e attraverso canali “inusuali”.
Il progetto è diventato spettacolo e Frammenti è stato portato in scena per otto serate in altrettante città del Nord Italia, comprese Milano e Torino, approdando infine al Teatro Zandonai di Rovereto in una sorta di ritorno a casa che ha il sapore delle narrazioni di viaggio care all’epica classica.
L’idea è semplicissima e parte dall’assunto che “frammenti” di classica sono nella pubblicità televisiva, nei film, nelle fiction televisive e dunque in certo modo diventano parte del bagaglio di immagini sonore di ciascuno di noi in maniera trasversale; allora perché non contestualizzarle nell’ambiente che appartiene loro facendole scoprire al neofita nella loro interezza?
L’impaginato del concerto-inchiesta-lezione abbraccia un lungo periodo della musica strumentale, da Pachelbel a Šhostakovič passando per Mozart e Beethoven e lo spettatore-ascoltatore è progressivamente coinvolto grazie alla guida di coetanei che raccontano servendosi di un linguaggio capace di fare immediatamente breccia facendo venir meno qualsiasi diffidenza.
La regia di Athos Mion è incalzante ma non invasiva e la narrazione affidata all’attore-musicista Sebastiano Bronzato – una sorta di Puck 2.0 – procede accompagnandosi a video nei quali ragazzi e ragazze raccontano il loro rapporto con la classica.
L’esecuzione musicale è affidata all’Orchestra Filarmonica Settenovecento – compagine under 30 capace di stupire ad ogni ascolto per maturità ed entusiasmo – guidata dal roveretano Sebastiano De Salvo, classe 1998, che la conduce con gesto tanto asciutto quanto denso in un programma ambizioso e coinvolgente.
Notevole la sua concertazione della Quinta di Beethoven nella quale trova un giusto equilibrio narrativo senza mai cedere a facili concessioni alla retorica, così come cristallina è la concertazione del “Mattino” di Grieg mentre il Waltz n. 2 di Šostakovič ritrova tutta la sua dimensione circense – con un video a richiamare l’arte di Fortunato Depero – in una concitazione ritmica che gli si addice.
Dalle due ore di concerto-spettacolo si esce più ricchi e soprattutto con la convinzione che la musica classica, anche grazie ai “frammenti”, è viva e vitalissima e dunque “più Frammenti per tutti!”.
Alessandro Cammarano
(21 dicembre 2023)
La locandina
Direttore | Sebastiano De Salvo |
Attore | Sebastiano Bronzato |
Testo e regia | Sebastiano Bronzato, Athos Mion e Elisabetta Garilli |
da un’idea di un gruppo di studenti e studentesse del Liceo “A. Rosmini” di Rovereto | |
Ideazione e produzione | Atelier Elisabetta Garilli |
Orchestra Filarmonica Settenovecento | |
Programma: | |
Edward Grieg | |
Il Mattino (de Peer Gynt Suite n. 1 op. 46) | |
Johann Pachelbel | |
Canone | |
Pëtr Il’ič Čajkovskij | |
Danza della Fata Confetto (dallo Schiaccianoci) | |
Dmitrij Šostakovič | |
Waltz n. 2 | |
Wolfgang Amadeus Mozart | |
Eine kleine Nachtmusik KV525 – 1º movimento: Allegro | |
Ludwig van Beethoven | |
Sinfonia n. 5 op 67 |
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