Rovereto: Settenovecento. Musica tra guerra e pace

Con il concerto per sax e pianoforte dal titolo suggestivo Guerra e pace: volti contrastanti, è entrata nel vivo la rassegna musicale di Rovereto Settenovecento: Musica tra guerra e pace. Il ricco programma del fine settimana dal 27 al 29 aprile, che comprende vari appuntamenti con i Concerti aperitivo a palazzo Bridi de Probizer a Rovereto, e con il suo culmine con il concerto dell’Alban Berg Ensemble, di Vienna, si è aperto con l’intervento del duo Granato formato da Cristian Battaglioli, sax e Marco Rinaudo al pianoforte. Con una idea guida del festival che ha come riferimento la Musica tra guerra e pace, la proposta del duo Granato è risultata coerente con l’idea della rassegna in quanto iscriveva nel programma, autori le cui problematiche di vissuto e di ispirazione erano ben riassunte dal titolo della locandina, Guerra e pace: volti contrastanti in modo coerente sia per la cronologia dei compositori prescelti, operativi nel ‘900 musicale, sia per la scelta dei brani che riflettevano le particolari condizioni storiche e culturali in cui quei brani furono scritti o ambientati

La Secondaguerra Mondiale impose a Paul Hindemith (1895-1963) l’esilio, e la Sonate in Mi bemolle maggiore fu scritta immediatamente all’arrivo in America, mentre Erwin Schulhoff (1894-1942), fu ingurgitato nel 1942 nei campi di deportazione nazisti. La sua Hot Sonate, scritta agli inizi degli negli anni ’30 è un omaggio al Jazz e alle sue contaminazione sulla musica delle avanguardie storiche. Di tutt’altro genere che rimarca i forti contrasti ambientali, è la Sonata op. 29 (il titolo prescelto dal compositore doveva essere  Schizzi sul deserto) di Robert Muczynski (1929-2010) di origine polacca ma anche lui emigrato negli USA, che punta su un serrato dialogo tra sax e pianoforte per sottolineare il contrasto tra la notte/freddo e il giorno/caldo nel deserto; come contrasto da antiche armonie e novità di linguaggio è il risultato del brano William Albright (1944-1998), dalla Sonata per saxofono e pianoforte: La follia Nuova, a lament for George Cacioppo, che gioca sapientemente con il suono del sax che viene trasformato nel momento in cui il suo suono viene proiettato nella cassa del pianoforte, creando una suggestiva risonanza a campana, memoria alla scomparsa del maestro del compositore.

Una chiesa sventrata nel cuore di Palermo, testimone delle vicissitudini storiche e umane attualmente trasformata in centro culturale, la chiesa dello Spasimo, è servita per Giovanni Sollima (1962), ,da Spasimo Fragments II: De Harmonia |Peste |Porta dei Greci (trascr. a cura del Duo Granato) a riassumere, nei brevi frammenti scritti originariamente per violoncello e ensemble, successivamente adattati dal duo Granato per il loro organico con l’aggiunta di strumenti a percussione, un riassunto dei ritmi mediterranei che hanno lasciato segni indelebili nella cultura artistica siciliana.

Bravi i componenti del duo a saper far intravedere tutti questi elementi di incroci culturali sulle vie vissute dei compositori. Meritato è stata la richiesta di bis affidato all’esecuzione di Meditango di Piazzolla , sempre nel loro adattamento, esecuzione accolta da calorosi applausi da un pubblico attento ma poco numeroso.

Federica Fanizza

(Rovereto, 27 aprile 2018)

La locandina

Duo Granato
Cristian Battaglioli Saxofono
Marco Rinaudo Pianoforte
Programma
Robert Muczynski Sonata op. 29
Paul Hindemith Sonata in Mi bemolle maggiore
Erwin Schulhoff Hot Sonate
William Albright dalla Sonata per saxofono e pianoforte: La follia Nuova, a lament for George Cacioppo
Giovanni Sollima da Spasimo Fragments II: De Harmonia | Peste | Porta dei Greci (trascr. a cura del Duo Granato)

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