Scuola Grande di San Giovanni Evangelista – Votate per me!, l’attualità della Chanson politica.

Venezia, 23 febbraio 2017

“Votez pour moi!” sussurra mellifluo il candidato di Destra, “Votez pour moi” gli fa eco, imperiosa, la candidata di Sinistra; in mezzo la Francia, in veste di Marianna un po’ dimessa, ubriacata dalle promesse elettorali dei due, ipnotizzata dall’uno e punzecchiata dall’altra. La politica compie il suo gioco sottile bordeggiando fra proclami, dichiarazioni d’intenti, impegni d’alto profilo, il tutto sull’onda della chanson da osteria o da Café Concert: questo il filo conduttore del delizioso concerto-spettacolo Votate per me!, proposto dal Palazzetto Bru Zane alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista in occasione del Carnevale. La chanson, sorella povera, ma poi non troppo, della mélodie, si rivolge non al pubblico dei salotti o delle sale da concerto ma al popolo, all’uomo della strada; insieme all’operetta la chanson diviene il mezzo più diffuso ed efficace per dare voce, nel vero senso della parola, alle classi meno abbienti ma non per questo meno attente o coinvolte nelle vicende politiche e sociali della Francia del Secondo Impero e della Terza Repubblica.
Gli chansonnier non sono sempre conosciuti, ad eccezione del celeberrimo Aristide Bruant; i nomi di Xanrof o Pourny dicono poco o nulla al grande pubblico, eppure furono autori di chansons di graffiante ironia che, insieme alle operette di Hervé, Lecocq e Serpette divennero pilastri del grande repertorio popolare.
Spettacolo coinvolgente, tutto giocato sul filo dell’ironia, attento al passato ma con evidenti strizzate d’occhio al presente, Votate per me scorre leggero, divertendo ed al contempo facendo riflettere.
Nella prima parte, Il Meeting, Arnaud Marzorati, ovvero il Politico Prestigiatore, è incalzato in un acceso dibattito da Ingrid Perruche, la Candidata Femminista. Entrambi cercano di conquistare la fiducia, ed il voto, di Lara Neumann, una Francia decisamente poco disposta a farsi prendere per i fondelli dai due. I vizi della politica emergono fortemente ne La femme de mes rèves, di Chailler, nella quale il Politico Prestigiatore mostra tutto il suo maschilismo, ed alla quale fa eco Un bal chéz le Ministre.
Ne Il Sogno il Politico Prestigiatore, sulle note di Le Galant Souffleur di Rodel, soggioga la rivale e la Francia in un sonno ipnotico nel quale rivivono i fasti di Giovanna d’Arco e i rimpianti per la monarchia. Straordinaria Le Clysopompe, ovvero il Clistere, ricca di riferimenti a quello che la politica fa alle spalle del popolo.
Nella terza parte, Il Risveglio, la passione politica riaccende la Francia, i candidati vengono in qualche modo smascherati e messi di fronte a responsabilità che, tuttavia, non si assumeranno. Droite, Gauche, Centre, di Nadaud, è emblematicamente veritiera, così come lo è Plus d’patrons di Bruant. La Patria, in ogni caso, è la Patria, e tutti ritrovano unità cantando Le Drapeau de la France e Citoyens, unissons-nous.
Straordinariamente bravi i tre solisti, impegnati in un costante gioco di occhiate ed ammiccamenti, efficaci senza mai eccedere, capaci di plasmare la voce in un recitar cantando di suggestiva intensità, riuscendo a rendere comprensibili al pubbico gli innumerevoli giochi di parole e doppi sensi contenuti nei testi delle chansons.
Sugli scudi La Clique des Lunasiens, ovvero Mélanie Flahaut, che passa con disinvoltira dal fagotto al flauto al flagioletto, Pierre Cussac, fisarmonicista eclettico, e Daniel Isoir al pianoforte, che non solo suonano, ma diventano parte integrante dell’azione scenica, fungono da coro e fanno da contraltare al canto dei solisti.
Il pubblico, numerosissimo, sta al gioco, si fa coinvolgere e si diverte. Suvcceso pieno e meritato per tutti, coronato da un bis assolutamente in tema: La Marseillaise des Carottes.

Alessandro Cammarano

La locandina

La Francia Lara Neumann
La candidata femminista Ingrid Perruche
Il politico prestigiatore Arnaud Marzorati
LA CLIQUE DES LUNAISIENS
Flagioletto flauto e fagotto Mélanie Flahaut
Fisarmonica Pierre Cussac
Pianoforte Daniel Isoir
Collaborazione artistica Flannan Obé

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