Siena: Yashima e Pagano coppia perfetta

Il concerto conclusivo della 101esima stagione Micat in Vertice dell’Accademia Musicale Chigiana di Siena, tenuto il 17 maggio presso il Teatro dei Rinnovati, vede protagonisti due giovani talenti chigiani d’eccezione, la direttrice Erina Yashima e l’astro nascente del violoncello Ettore Pagano. Il programma della serata prevede il Concerto n. 2 op. 104 di Antonín Dvořák e la Sinfonia n. 5 di Pëtr Il’ič Čajkovskij, eseguiti dall’Orchestra della Toscana.

Riaccese le luci a fine concerto, la sensazione comune è quella di essere stati investiti da una ventata di energia dovuta a un’interpretazione fresca e piena di vitalità.

Considerato uno dei più celebri brani per violoncello, il Concerto n. 2 di Dvořák, composto nei suoi anni americani, è un inno alla sua patria tributato mediante lo sgorgare di melodie del folklore slavo, che fluiscono passando dall’insieme orchestrale al solista in un dialogo di estrema espressività. L’introduzione dell’orchestra, grazie alla direzione di Yashima, non delude le aspettative, preparando al meglio il terreno per lo slancio dell’ingresso del solista.

Pagano affronta le prime note con impeto e vigore dando, da subito, prova di grande padronanza tecnica e disinvoltura interpretativa, modellando le frasi con suono nitido e potente.  Con gesto morbido quanto dinamico e accurata sensibilità, Yashima pare convogliare il fervore espressivo del violoncello verso l’orchestra, che lo restituisce rimettendolo in circolo con interventi puntuali e intensi.

L’aspettativa quando si va ad ascoltare Dvořák è spesso orientata verso quella tradizionale sensibilità slava connotata da una vaga e innata sensazione intrinseca di dolore esistenziale che risolve in ritmiche d’ispirazione popolare. In questa lettura, tale caratteristica tende un po’ a essere attenuata in favore di una maggiore enfasi sugli aspetti più vivaci e luminosi di una composizione dai molteplici chiaroscuri espressivi. Indiscutibile la sintonia artistica, oltre che l’atmosfera di intesa, tra Pagano e Yashima.

Pagano non manca di stupire a più riprese, con la sua abilità da giovane, grande solista e, degno di essere citato, prima dello stringendo finale del terzo movimento, è il lungo pianissimo, teso al limite delle possibilità strumentali, che lascia tutti i presenti con il fiato sospeso. A confermare le sue mirabili qualità, la travolgente esecuzione, come bis, del brano Black Run di Svante Henryson.

L’interpretazione della Sinfonia n. 5 di Čajkovskij si pone in continuità con il clima creato in precedenza. Il legame tra orchestra e Yashima appare adesso rafforzato, il suono assume un impasto più denso che rende l’ascolto carico di pathos. La conduzione è coinvolgente e induce l’orchestra a esprimersi con fraseggi lunghi ed eleganti. Attenta a rispettare la partitura in tutti i suoi aspetti e a comunicarli, Yashima restituisce al pubblico una rappresentazione sonora che procede da un clima cupo e rassegnato del tema dei clarinetti del primo movimento fino all’esplosione vittoriosa dell’apoteosi finale; gestisce l’orchestra con autorevolezza, sfruttando le peculiarità espressive dei suoi componenti con un certo margine di libertà grazie alla circolarità e ampiezza del gesto; allo stesso tempo, sa essere rigorosa quando la circostanza lo rende necessario.

Corre l’obbligo di citare alcuni momenti particolarmente emozionanti dovuti alle interpretazioni ispirate di alcuni professori d’orchestra che hanno saputo distinguersi, come il raffinato solo del corno di Andrea Mancini all’inizio dell’Andante Cantabile con alcuna licenza, secondo movimento della sinfonia e, nell’arco di tutta la serata, gli interventi del primo flauto Giulia Baracani.

Assistere al concerto diretto da Erina Yashima a capo dell’Orchestra della Toscana, con il violoncellista Ettore Pagano, a conclusione di un cartellone denso di importanti appuntamenti di caratura internazionale, non disattende le aspettative: due capolavori della letteratura musicale di fine Ottocento affrontati da giovani virtuosi interpreti rinnova e appaga l’interesse del pubblico di Siena, che li ricambia con fragorosi applausi a scena aperta.

Elisabetta Braga
(17 maggio 2024)

La locandina

Violoncello Ettore Pagano
Direttore Erina Yashima
Orchestra della Toscana
Programma:
Antonín Dvořák
Concerto n. 2 in si minore op. 104
Pëtr Il’ič Čajkovskij
Sinfonia n. 5 in mi minore op. 64

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