Stresa: Noseda e Brunello tra Brahms e Sainy-Saëns

Ieri sera al Palazzo dei Congressi di Stresa con il concerto della Filarmonica della Scala si è festeggiata la 60a edizione del Festival che proprio il 27 agosto del 1962 presentava il suo primo concerto con l’Orchestra del Teatro alla Scala diretta da Nino Sanzogno. Nel programma, ieri come allora, la Prima Sinfonia di Brahms. A completare il programma il Concerto per violoncello e orchestra n.1 di Saint-Saëns. Sul podio e al violoncello, a sancire il passaggio di consegne, Gianandrea Noseda Direttore Artistico dello Stresa Festival dal 2000 al 2020 e Mario Brunello nuovo Direttore Artistico a partire da questa edizione.

Il concerto, eseguito senza intervallo, comincia con il brano solistico. Con l’orchestra sul palco i lavori di miglioria già apprezzati nel precedente concerto si confermano davvero utili. Unica pecca imputabile probabilmente alla grande distanza tra archi e legni è che questi ultimi a tratti si perdono o vengono addirittura schiacciati, nella sinfonia di Brahms, tra la massa di archi e gli ottoni. Un Brunello in forma smagliante, tecnicamente impeccabile ma senza nessuna concessione a freddezza e asetticità, regala fin dal perentorio incipit del concerto un’esperienza memorabile. Vastissima la gamma dinamica e l’elasticità del metronomo nel fraseggio, perfettamente assecondate da Noseda che tiene comunque precisamente le redini del discorso senza mettere l’orchestra al servizio del solista ma valorizzando entrambi nel loro ruolo di coprotagonisti di questa magnifica partitura. Dopo calorosi e prolungati applausi Brunello concede un bis: la Sarabande della Suite n.2 in re minore di Bach. Noseda ascolta seduto tra le fila dell’orchestra.

La mastodontica e densissima Sinfonia n.1 di Brahms che segue è tra le mani del direttore milanese serrata e tesa: i tempi veloci e anche alcune transizioni strette e senza respiro. Questa urgenza espressiva, che a tratti si trasforma in scorrevolezza, è palpabile nell’aria e sottolinea il lavoro di ben ventun’anni che Brahms dovette affrontare prima di dare alle stampe questa pagina sinfonica. Dopo un primo movimento con qualche difficile equilibrio tra le sezioni dell’orchestra, il secondo mette in estremo risalto l’espressivo solo dell’ottimo Primo violino di spalla Salvatore Quaranta. Dopo il pastorale terzo tempo si giunge al burrascoso e granitico finale che scorre velocissimo in tutti i suoi contrasti: pause liriche, molto bene il solo del Primo Corno Natalino Ricciardo, e increspature fino al parossismo sonoro per trasfigurare, non senza qualche ombra, nel luminoso do maggiore conclusivo e liberatorio.

Segue uno scroscio di applausi, di quelli che mancavano probabilmente a tutti musicisti e pubblico. A ringraziamento e a congedo del pubblico la Filarmonica ed il Maestro Noseda concedono un fuori programma: la celeberrima Danza Ungherese n.5.

Luca Di Giulio
(27 agosto 2021)

La locandina

Direttore Gianandrea Noseda
Violoncello Mario Brunello, violoncello
Filarmonica della Scala
Programma:
Camille Saint-Saëns
Concerto per violoncello n. 1 in la min. op. 33
Johannes Brahms
Sinfonia n. 1 in do min. op. 68

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