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il leggendario direttore d’orchestra dirigerà per la prima volta I Virtuosi italiani al Teatro Ristori di Verona. Al pianoforte Maya Oganyan.

Quattordici concerti dal 18 gennaio al 15 dicembre 2024 a Verona tra il Teatro Ristori e lo Spazio San Pietro in Monastero.

Il prossimo 20 aprile Gabriel Prokofiev, nipote di Sergej e autore di composizioni classiche, jazz ed elettroniche, presenterà al Teatro Ristori di Verona il suo Dante Concerto per flauto e orchestra , che sarà eseguito dal flautista Massimo Mercelli insieme a I Virtuosi Italiani diretti da Aldo Sisillo. Prokofiev curerà il live electronics.

Chi ha paura del crossover di qualità? Sicuramente non chi scrive né tantomeno il Ristori Baroque Festival che alla sua prima edizione – ricchissima di proposte tutt’altro che scontate – si presenta come rassegna di grande interesse.

Dall’8 febbraio all’11 marzo 2023, nella proposta innovativa
del Teatro Ristori di Verona una panoramica musicale e culturale sulla Musica del ‘600 -‘700.

I Virtuosi si fondevano meravigliosamente nella timbrica del pianoforte in quelle pagine dove lirismo e intime sonorità intessevano la melodia.

Il nome di Carl Czerny è conosciuto da tutti quelli che hanno studiato il pianoforte, perché i suoi esercizi erano e restano molto frequentati. È una notorietà che dura da oltre 150 anni e disegna una genealogia […] che da Liszt […] si ramifica e arriva fino ai giorni nostri.

Il titolo dell’appuntamento del concerto tenutosi il 23 febbraio al Ristori poteva essere benissimo “Pagine di danza indimenticabili”. Un titolo che l’avrebbe già detta lunga sull’approccio di questa geniale compagnia che sono i 12 violoncellisti dei Berliner Philharmonicker, presentatasi per una esibizione che non sarà facilmente dimenticata dal foltissimo pubblico presente.

“La vera felicità consiste sempre nella pace” canta suadente Giuditta a Oloferne, ma si sa come va a finire: appena quello si addormenta ubriaco, lei gli sfila la spada e la usa per staccargli la testa dal collo, con destrezza insospettabile in una debole vedova. Il macabro trofeo sarà il simbolo della vittoria.

A poche ore dal l’inaugurazione della Stagione 2018-2019 incontriamo Alberto Martini, violinista di fama e Direttore Artistico del Teatro Ristori per fare il punto su una delle realtà musicali veronesi e capace di varcare i confini della città con proposte di alto livello e mai scontate.

Bach è l’Alfa e l’Omega. La serata comincia da lì – Preludio in Do diesis maggiore dal primo Libro del “Clavicembalo ben temperato”, suonato tale e quale è scritto, con la sua melodia ondeggiante ma ben ancorata ad alcuni rassicuranti riferimenti armonici; e finisce lì – Fuga in La minore dal secondo Libro, ugualmente in purezza, con quel piccolo tema di quattro note che rimbalza e s’impenna come un’affermazione di principio, un motto, un “credo”.

Un gruppo d’eccezione per una serata di ritmi trascinanti: e per il Ristori un nuovo sold out. E’ successo l’altra sera quando è salito sul palcoscenico il gettonatissimo complesso inglese dei Swingle Singers, una delle formazioni più agguerrite e collaudate che oggi possano affrontare, con piena cognizione di causa, qualsiasi genere vocale.

Programma molto curioso, sicuramente insolito, ma applauditissimo dal pubblico, quello proposto da I Virtuosi della Scala al Teatro Ristori, nel suo voler assommare i nostri migliori musicisti dell’Ottocento, da Donizetti, a Paganini e Verdi, affratellati dalla forte passione per la musica cameristica.

Il compositore milanese Alessandro Solbiati con diversi suoi lavori sarà al centro della tre giorni (13, 14, 15 settembre) di musica contemporanea al Teatro Ristori di Verona.