Torino: l’espressività della Oslo Philharmonic seduce il Lingotto

Due sono state le tappe italiane della recente tournée della Oslo Philharmonic Orchestra in occasione dei cento anni dalla sua fondazione, festeggiati esattamente lo scorso 28 settembre. La celebre orchestra norvegese si è esibita per due inaugurazioni di stagione, il 19 ottobre a Udine, Teatro Nuovo Giovanni da Udine, e il 20 ottobre a Torino, Lingotto, Auditorium Giovanni Agnelli. Sul podio Vasily Petrenko per due programmi differenti ma di poco.

In entrambe le date protagonista è stato Leif Ove Andsnes, interprete del Concerto per pianoforte e orchestra in la minore op. 16 di Edvard Grieg, mentre l’orchestra ha proposto il poema sinfonico Don Juan di Richard Strauss, suo cavallo di battaglia, la Sinfonia n. 2 di Sergej Rachmaninov per il primo dei due appuntamenti e la Sinfonia n. 10 in mi minore op. 93 di Dmitrj Šostakovič per il secondo.

Dalla sua fondazione, correva l’anno 1919, la Oslo Philharmonic ha visto alla sua guida grandi compositori come Igor Stravinskij e Maurice Ravel, finché non ha raggiunto gli odierni livelli di perfezione tecnica con Mariss Jansons. Dal 2013, e fino al 2020, suo direttore principale è Vasily Petrenko, musicista di origine russa, tra le bacchette più acclamate e considerato tra i più significativi interpreti dei nostri tempi.

Ad accogliere la Oslo Philharmonic un Auditorium del Lingotto gremito. La serata è iniziata sulle note dello straussiano Don Juan, in cui la compagine orchestrale norvegese ha dato prova di grande solidità e ricchezza espressiva. Ottimi gli equilibri tra le sezioni e la compattezza di suono degli archi.

Gli attacchi morbidi, l’insieme e la grande varietà dinamica hanno reso estremamente interessante l’esecuzione, con un plauso particolare al primo oboe per il suo solo particolarmente sentito e coinvolgente che perfettamente ha reso l’incantevole tenerezza del tema a lui affidato. Una perfetta sintesi del tumulto fantastico di quell’idea poetica, la magnifica favola del seduttore trionfante, che lascia poi spazio ad un tetro senso di disillusione e dissoluzione.

A seguire un vero e proprio inno alla bellezza norvegese il Grieg di Leif Ove Andsnes. Energico, fresco ma anche ricco di malinconici e crepuscolari momenti, impregnato di quello spirito nordico e fantasioso proprio della – di entrambi – terra di origine.

A conclusione di serata la Sinfonia n. 10 di Šostakovič, vero e proprio colosso che fin dal vasto Moderato che apre la partitura in un continuo alternarsi di tensione-distensione propone con efficacia la portata drammatica ed il forte impatto emotivo propri di queste complesse pagine. L’orchestra si fa duttile strumento nelle mani di Petrenko che plasma la materia sonora con l’eleganza del gesto e la raffinatezza delle proprie idee musicali.

Luisa Sclocchis
(20 ottobre 2019)

La locandina

Direttore Vasily Petrenko
Pianoforte Leif Ove Andsnes
Oslo Philharmonc Orchestra
Programma:
Richard Strauss Don Juan op. 20
Edvard Grieg Concerto per pianoforte e orchestra in la minore op. 16
Dmitrij Šostakovič Sinfonia n. 10 in mi minore op. 93

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