Tours: il Barocco portoghese tra Corte e Popolo

Ci sono serate di musica alla fine delle quali si esce da teatro pienamente appagati, altre che si sarebbe voluto fossero durate di più e altre ancora che appena terminate si riascolterebbero dall’inizio.

Il concerto “Cosmopolitisme baroque au Portugal” proposto nell’ambito dei Concerts d’Automne a Tours – che dal 2016 si pongono come una delle rassegne di punta per la musica barocca – è la rappresentazione plastica di ciò che un festival virtuoso deve fare nell’ambito della riscoperta e riproposizione di pagine non comunemente eseguite affidandone l’esecuzione ad interpreti di spessore capaci di coniugare al meglio l’estetica del Barocco.

Il Portogallo, potenza navale e commerciale sin dal Rinascimento, si pone nel Diciottesimo secolo come crocevia di culture musicali diverse e attento mediatore di esse attraverso una costante osmosi di forme e contenuti.

I nomi dei compositori che compaiono nel ricco programma sono del tutti sconosciuti ai più ed è proprio per questo che nell’ascoltare – nella maggior parte dei casi per la prima volta – i loro impaginati equivale a proiettarsi in un mondo ricco e articolatissimo capace di attingere alla scuola napoletana e a quella romana senza comunque mai perdere di vista le proprie radici.

Un quadro pressoché completo è dato dalla distinzione tra Musica per il Re, ovvero composizioni “istituzionali” e riservate ad ambienti ristretti, e Musica per il Popolo che non è, si badi bene, folklore ma anzi prodotto derivante dalla tradizione popolare rielaborata tuttavia in forma colta, e le modinhas brasiliane ne sono la rappresentazione più alta insieme alle canzoncine, pur destinata ad un pubblico più vasto chiamato a fruirne in contesti non formali.

L’ensemble portoghese Divino Sospiro – compagine che riesce con encomiabile naturalezza a sposare una prassi esecutiva rigorosa ad una irrinunciabile fantasia che non diventa mai ammiccante o peggio superficiale – è protagonista di una prova maiuscola e coloratissima; Massimo Mazzeo concerta con acume, mantenendo equilibri dinamici su cui tesse una trina melodica di straordinario fascino, assecondato da una compagine di strumentisti che hanno la capacità di suonare divertendosi.

La parte vocale era affidata a due fuoriclasse che rappresentano al meglio le due sponde della cultura musicale lusitana: il soprano portoghese Ana Quintans e il controtenore brasiliano Bruno de Sá.

La Quintans presenta una vocalità ricca e capace di esprimersi in un fraseggio sempre meditato sia nelle arie tratte da serenate e oratori – che meraviglia i colori in “Questi al cor finora ignori” dalla Morte d’ Abel di Pedro Antonio Avondano – per poi sbrigliarsi nelle modinhas.

Bruno de Sá rientra nella ristretta cerchia dei “male soprano” e, con buona pace di alcuni codini che ne criticano le scelte musicali – nel 2022 ancora si grida allo scandalo perché canta anche personaggi femminili – è interprete di primissimo ordine.

In lui non c’è traccia di affettazione, tutto è spontaneo, anche quando accenna qualche passo di danza ad accompagnare il canto.

La voce corre sicura su un’estensione da soprano leggero, incardinata su una linea di canto cristallina e punteggiata di filati rapinosi e agilità svettanti.

Il momento più alto del concerto è “Solitario” di Giuseppe Totti, che Quintans e de Sá rendono con intensità coinvolgente.

Il pubblico si diverte e alla fine tributa un meritato trionfo a tutti i protagonisti della serata.
Si lascia il Grand-Théâtre cantcchiando “Todo dizem, todos jurãos” di José Palomino y Quintana.

Alessandro Cammarano
(14 ottobre 2022)

La locandina

Direttore Massimo Mazzeo
Soprano Ana Quintans
Bruno de Sá Controtenore
Divino Sospiro
Programma:
Musique pour le roi. Serenate et oratori
Antonio Maria Mazzoni
Antigono, Ouverture
Pedro António Avondano
La morte d’Abel , Questi al cor finora ignori
João de Sousa Carvalho
Perseo, Vanne bella speme
Davide Perez
L’isola disabitata Caro sposo, tu non sai
Musique pour le peuple. Modinhas e Canzoncine
Marcos António Portugal
Così dolce amante sposo
Cuidados, tristes cuidados
Quando a minha Márcia bela
Você trata amor em brinco
Candido Inãcio da Silva
Lá no largo da Sé
Giuseppe Totti
No eco dos meus gemidos
Solitário
José Palomino y Quintana
Tenho dentro do meu peito-estremez da saloia
Todos dizem, todos jurãos
Todos dizem de cupido-Algemas que forg’amor

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