Trapani: la sfida vinta con Dido and Aeneas
Dido and Æneas di Henry Purcell, gioiello dell’età barocca, è un titolo poco frequente nei festival estivi e la scelta di inserirlo nel cartellone del Luglio Musicale Trapanese risulta valorosamente audace.
L’opera, costituita da tre atti -brevi ma intensi- si articola in recitativi, arie, interventi corali e inserti strumentali che se amministrati senza un attento equilibrio musicale e scenico rischierebbero di sfociare in una stucchevole monotonia.
Non è stato il caso di questa produzione che ha visto protagonisti un cast di giovani -orchestra compresa- diretti dal maestro Piergiorgio Del Nunzio con la regia di Isa Traversi.
La scena, incastonata nell’antico chiostro di San Domenico, è costituita da pochi elementi che ben definiscono il contesto: a destra due barche corrose dal tempo provenienti dalle rive trapanesi, al centro dei ponteggi sotto le volte del colonnato, a sinistra l’orchestra elevata su un praticabile.
Nitida nella sua idea estetica, Isa Traversi confeziona uno spettacolo elegante, musicale nel suo incedere, poetico nella sua essenzialità, carico di emozioni nelle scene più potenti. Calata nella contemporaneità, Didone è un architetto che sta costruendo una nuova città; autorevole e volitiva persegue il proprio progetto attraversata da profonde passioni che la porteranno all’ultimo straziante lamento.
Enea, che nell’immaginario collettivo figura come eroe valoroso segnato dal peso delle lunghe battaglie, assume in Purcell (e nel disegno registico della Traversi) un carattere decisamente più fragile.
Se nel finale si raggiunge l’apice emozionale con la suggestiva morte di Didone, molti in realtà sono i dettagli che portano al climax conclusivo a partire dalla presenza del coro che contrappunta l’azione occupando con straordinario equilibrio i molteplici piani scenici. Prorompenti, ma assolutamente coerenti, gli interventi dei breakers che con le loro evoluzioni rafforzano la musica di Purcell.
Sul piano musicale la concertazione di Piergiorgio Del Nunzio scorre con levigata grazia mantenendo una buona proporzione fra le molteplici sezioni che compongono la partitura.
A indossare i panni di Didone è il soprano macedone Nikolina Janevska che dotata di voce corposa si dimostra padrona della parte.
Ottima vocalmente e scenicamente (nonostante una lieve indisposizione alla prima recita e ciò dimostra che una tecnica solida può risolvere anche le situazioni più critiche) la Belinda di Ilaria Vanacore, viva nel suo ruolo scolpisce ogni frase con la giusta articolazione.
Matteo Loi è un Enea intimo dalla vocalità ben timbrata, fin troppo forse per una scrittura che lascia spazio a una ricerca infinita di inflessioni.
Pienamente calata nella parte della Maga di Candida Guida accompagnata dalle eccellenti Lara Rotili e Marta Calcaterra nel duplice ruolo di donna-strega e strega-spirito.
Bene il marinaio di Francesco Scalas così come la danzatrice Francesca Romano e i travolgenti cinque breakers.
Preziosa la presenza del coro diretto da Fabio Modica e Adele Mazzi.
Sold out per ben due repliche e successo di pubblico che ha accolto con calorosi consensi una produzione che merita di essere ricordata negli annali del Luglio Musicale Trapanese.
Gian Francesco Amoroso
(10-12 agosto 2019)
La locandina
Direttore | Piergiorgio Del Nunzio |
Regia Scene, Costumi e Coreografie | Isa Traversi |
Luci | Michele Ambrose |
Personaggi e interpreti: | |
Dido | Nikolina Janevska |
Belinda | Ilaria Vanacore |
Seconda donna, seconda strega | Lara Rotili |
La maga | Candida Guida |
Prima strega, uno spirito | Marta Calcaterra |
Æneas | Matteo Loi |
Un Marinaio | Francesco Scalas |
Danzatrice | Francesca Romano |
Orchestra, Coro e Corpo di Ballo del Luglio Musicale Trapanese | |
Maestro del Coro | Fabio Modica |
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