Trento: la vita di Feininger per la musica antica
Esce finalmente, dopo tre anni di gestazione, un libro intenso e necessario dedicato alla figura di Laurence Feininger: uno scrigno di informazioni sulla ricerca musicale e allo stesso tempo una fotografia dell’ambiente culturale internazionale della prima metà del Novecento, uniti in una approfondita biografia di cui pregevole autore è Giuseppe Calliari, musicologo trentino. Il volume “Laurence Feininger, un cammino di vita alla ricerca del sublime tra arte, musica e fede” (2022, Te.Sto), pubblicato grazie alla collaborazione tra la Fondazione Museo storico del Trentino e il Centro di Eccellenza Laurence K. J. Feininger di Trento, è stato presentato il 13 settembre nel capoluogo presso il Castello del Buonconsiglio, in un appuntamento che ha contestualmente inaugurato la 36° edizione del festival Trento Musica Antica.
Il berlinese don Feininger, personaggio noto e assai caro alla città di Trento in cui visse la maggior parte della sua vita, ebbe un ruolo importante a livello internazionale per la ricerca e trascrizione dei Codici musicali trentini del Quattrocento – duemilacinquecento pagine per sette voluminosi manoscritti, copiati tra il 1430 e il 1470 circa, che rappresentano la più estesa e importante collezione di musica quattrocentesca esistente al mondo. Dopo questa prima ricerca, Feininger sposta il suo interesse verso la policoralità romana del Sei-Settecento, di cui ne scopre il tesoro in Biblioteca Vaticana, e le dedica la seconda parte della sua vita, fondando a Trento anche un coro di bambini – il “Coro del Concilio” – per rendere vive quelle musiche, tra cui le riscoperte pagine di Orazio Benevoli. Questo era Laurence Feininger, un uomo folgorato dalla bellezza della musica, quella stessa che lo aveva portato alla conversione al cattolicesimo e ai voti religiosi; un uomo contro corrente, uno studioso solitario e determinato, un filologo razionale e metodico. Venne a mancare a soli 66 anni, nel 1976, a causa di un incidente stradale, e a Trento ha lasciato la sua immensa biblioteca, ora conservata nello stesso luogo fisico di sei dei sette codici trentini del Quattrocento, presso il Castello del Buonconsiglio.
La presentazione del libro a Trento ha avuto il pregio di offrire, da un lato, un interessante dialogo tra l’autore Giuseppe Calliari e Paola Giacomoni, Professoressa di Filosofia all’Università di Trento, e dall’altro l’esecuzione di alcune musiche quattrocentesche ad opera del Gruppo vocale Laurence Feininger. In questo modo è stato possibile attraversare le pagine del libro come brevi squarci della cultura di un’epoca, con l’attenzione per alcuni aspetti psicologici della vita e della ricerca di Laurence Feininger, il tutto raccontato da una scrittura raffinata. Sfogliando i capitoli, si legge dell’ambiente famigliare stimolante (il padre Lyonel Feininger fu pittore Bauhaus), degli studi di filologia antica ad Heidelberg, della scoperta della sua strada personale che ebbe la forza totalitaria di un innamoramento, del suo interesse per Benevoli, il “Bach cattolico”, e della sua passione per l’estetica combinatoria del contrappunto. Libro importante e di piacevolissima lettura, raccoglie in un’appendice finale le testimonianze di chi ha conosciuto Laurence Feininger di persona.
Gli appuntamenti con la musica antica, legati a doppio nodo con la ricerca di Laurence Feininger, proseguono a Trento fino al 6 dicembre nel festival la cui edizione 2022 porta il titolo “Paradisi portae”. Per la prima volta il passato verrà messo in dialogo con la contemporaneità presentando il 21 settembre (Trento, Chiesa di S. Francesco Saverio, ore 20.30) la prima esecuzione assoluta di Juditha dubitans, oratorio in tre quadri di Marco Uvietta, su libretto di Francesco Ghia e Carla Gubert. (https://www.centrosantachiara.it/spettacoli/rassegne/musicaantica-rosso_cardinale)
Monique Cìola
Giuseppe Calliari | |
Laurence Feininger. Un cammino di vita alla ricerca del sublime tra arte, musica e fede | |
pubblicato da Fondaz. Museo Storico Trentino |
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