Trieste: il Rossetti e il ritorno del Musical
L’Italia teatrale prova a ripartire. Green pass e molta attenzione per poter far vibrare gli animi. Le grandi Fondazioni liriche non si sono realmente mai fermate ma in Italia c’è un genere che fatica a riprendere: il musical. Troppo costoso e troppo affollato ( le produzioni grandi hanno una trentina di artisti solo sul palco, senza contare il resto del team) e quindi bloccato. Eppure i musical performer sono persone che hanno da pagare delle bollette, magari famiglie da mantenere e molto altro, come tutte le persone. Un anno fa, di fronte a incertezze globali, il Rossetti aveva escogitato la formula dei concerti di altissimo livello, ma quest’anno ha presentato una stagione così tanto ricca e variegata da riempire di gioia i cuori degli appassionati. Va detto subito: al Rossetti è arrivato Paolo Valerio, un direttore artistico attento e intelligente, un uomo che il teatro lo fa e che lo ama molto, e che non ha nulla contro un genere teatrale che sa essere molto amato. Nasce così la stagione più lunga di musical del Rossetti, una stagione in due tempi, che ha del miracoloso. L’idea di base è questa: al momento la sala ha una capienza ridotta e si è pensato a una stagione vera e propria che parte da ottobre con il recupero del concerto con Kerry Ellis, artista celeberrima oltremanica che ha interpretato innumerevoli musical sempre da protagonista, che sarà affiancata, in una serata intitolata West End Sessions, dall’australiano dalla grande voce Daniel Koek. Si passa al musical corale con Piccole Donne, tratto dall’omonimo romanzo della Alcott e a Nunsense- Le amiche di Maria, un divertente spettacolo che ci porterà a conoscere delle suore imprevedibili. Spazio anche per il Galà dell’Operetta e del Musical, prima di iniziare l’anno con i giovani, quelli che sognavano pace amore e libertà e sono finiti con un fucile in mano a fare la guerra del Vietnam. Hair the tribal love rock musical riuscirà ad emozionare ancora una volta ma anche a far cantare con le sue hit planetarie. Ancora un concerto internazionale, a gennaio, in questo caso è una coppia nella vita a proporlo: Thomas Borchert e Navina Heyne sceglieranno i duetti del musical in It takes two, una serata che si preannuncia da standing ovation. Un evento nel cartellone, come da tradizione, è l’arrivo del circo moderno e questa volta è la Machine du Cirque, proprio prima di una chiusura con La piccola bottega degli orrori che ha un cast davvero straordinario. A guardarla bene è una stagione di quelle che ci si poteva solo sognare negli ultimi anni, eppure… c’è dell’altro.
Funziona così.
Tutti questi sono spettacoli garantiti. Ma, qualora gli italiani si dimostrassero diligenti e i valori pandemici restassero sotto il livello di allarme, dando coraggio al governo di aprire le sale totalmente, il Rossetti avrebbe a disposizione i suoi 1531 posti. In quel caso ai titoli sopra citati si aggiungerebbero: il concerto-evento Rock Opera, il ritorno dell’Opera moderna Notre Dame de Paris con il cast originale e un’edizione italiana di Ghost il Musical. No, non è ancora tutto. Tornerebbe anche We will rock you, lo spettacolo futuristico dei Queen, che forse ora parlerebbe di un futuro che assomiglia al nostro recente passato, e poi un allestimento internazionale di The Sound of music che sarebbe diretto dall’italiano Federico Bellone. A quel punto, come non approfittare di un salto nel pub più adorabile che ci sia con il suo Choir of Man? Che sia birra o piña colada, poco importa, l’importante è che avremmo raggiunto maggio consci di avere vissuto una stagione entusiasmante, pensata da un teatro che dimostra di avere ancora tutte le carte in regola per tornare ad essere un punto di riferimento per il musical italiano.
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