Trieste: le magie dell’Armida Quartett
Un viaggio ricco di suggestioni nella migliore scrittura musicale per quartetto d’archi dei grandi compositori della tradizione viennese del Settecento, un percorso nella tradizione mitteleuropea di Mozart e Haydn è stato il filo rosso del concerto offerto al suo fedele pubblico dalla Stagione Cromatismi 3.0 di Chamber Music Trieste al Teatro Miela grazie all’Armida Quartett, la formazione da camera nata nel 2006 a Berlino, e composta da Martin Fulda e Johanna Staemmler, violini, Teresa Schwamm, viola, e Peter-Philipp Staemmler violoncello.
Il programma proponeva due Quartetti di Wolfgang Amadeus Mozart che aprivano e chiudevano il concerto, il fulmineo e giovanile Divertimento in fa magg. KV 138, e il Quartetto in do magg. “Dissonanzen” KV 465, che occupava tutta la seconda parte della serata.
Al centro, in omaggio a Franz Joseph Haydn, il Quartetto in si bem. magg. op.76 n.4 del musicista di Rohrau detto anche Quartetto “delle dissonanze”, caratterizzato da un gioco strumentale elaborato e vivace e da un Finale vaporoso nel gioco serrato dei quattro archi che bene introduceva al Mozart conclusivo. Con quest’opera, infatti, il Divino salisburghese chiude il ciclo dei sei quartetti per archi dedicati a Haydn, ed esemplifica la sua personalissima consapevolezza nel guardare al modello dei cosiddetti Quartetti “russi”. Mozart, però, evita il gusto popolare caro a Haydn, e preferisce un materiale melodico di contenuto armonico più spregiudicato – da ciò la definizione Dissonanzen non attribuita al compositore, – e una elaborazione contrappuntistica ispirata dalle opere di Bach e Händel.
Quanto agli esecutori, giovani ed elegantissimi, tutti in nero tranne le calzature rosso fuoco delle due signore, difficile desiderare di più da un quartetto d’archi che proprio a Mozart e al suo genio innovativo dedica da anni molte ricerche e gran parte della sua produzione e divulgazione musicale, mentre il nome lo dedica a Haydn e alla sua celebre e geniale opera teatrale Armida (Eszterháza, 1784).
Brillantezza di suono, fusione dell’assieme, corrispondenza d’intenzione interpretativa, fanno del gruppo un complesso incantevole per qualità del vibrato e dominio dello stesso in ogni situazione: sia nel classicismo “Da Vienna” del programma ufficiale, sia nel romanticismo struggente del bis, – a lungo richiesto da un pubblico generoso di applausi, – che proponeva il movimento lento di un Quartetto per archi di Dvorak, in cui rifulgeva l’anima in tormento del compositore ceco.
Serata che non dimenticheremo facilmente.
Rino Alessi
(3 aprile 2024)
La locandina
Armida Quartett | |
Violino | Martin Fulda |
Violino | Johanna Staemmler |
Viola | Teresa Schwamm |
Violoncello | Peter-Philipp Staemmler |
Programma: | |
Wolfgang Amadeus Mozart | |
Divertimento in fa magg. K 138 | |
Franz Joseph Haydn | |
Quartetto in si bem. magg. op.76 n.4 Hob. III:78 | |
Wolfgang Amadeus Mozart | |
Quartetto in do magg. “Dissonanzen” K 465 |
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