Trieste: l’ironia degli Oblivion in un Musical Biblico
Capita spesso, tra i frequentatori assidui di teatro, di pronunciare o di sentir pronunciare la frase: “eh ma queste cose in Italia quando le vedremo?” Signore e signori, benvenuti nel futuro. Datato 1455. Si parte da un rogo con tanto di strega pronta ad essere arsa viva per entrare nel musical più sorprendente che sia mai stato scritto in Italia. Gli Oblivion ritornano alle loro radici, a quel genere attraverso il quale si sono formati e che in realtà non hanno mai totalmente abbandonato, per offrire al Bel Paese un musical che non ha pari. La loro abilità nel costruire una macchina comica partendo dai capolavori della letteratura mondiale questa volta trova terreno fertile nel libro più noto al mondo: la Bibbia. Riveduta e scorretta. Ovvero oblivionata. E il risultato è dirompente. Sia chiaro, quindi che questo è uno di quei casi in cui davanti ai teatri che lo ospitano ci dovrebbe essere un cartello con su scritto: lasciate ogni pregiudizio voi ch’entrate” perché, è il caso di dirlo, è un susseguirsi di “cose dell’altro mondo” che poco si addicono a chi pretenderebbe un approccio convenzionale. La Bibbia riveduta e scorretta è un concentrato di genialità che frulla insieme una storia inedita, musical e la Bibbia, il tutto adagiato su un quintuplo strato di talento. Una ricetta da capogiro. E allora tutti in Germania, dove Gutemberg deve selezionare il primo libro da stampare. Una scelta non facile che deve tenere conto delle logiche di mercato più che del contenuto della storia. È Dio stesso a presentarsi con le sue incisioni su pietra e a proporre la sua storia. C’è un titolo da trovare e si deve porre molta attenzione alla sintesi. È così che Dio si trova costretto a improvvisare una sinossi che sta tutta in una frase. Da quell’istante è come stare su delle montagne russe in cui lo stupore accompagna le salite e le risate incontenibili affiancano le discese. Tutto ha un suo perché. La creazione si confronta con le teorie evoluzionistiche, concetti complessi come l’estinzione dei Dinosauri, la trinità e il Big Bang trovano delle spiegazioni immediate ed efficaci. C’è il mondo intero in questo spettacolo, e ci sono tutte le bizzarrie dell’epoca presente, rivisitate al tempo passato. E c’è tanto, tantissimo musical, che si palesa tra le note e non solo. Si potrebbe divertirsi a trovare tutti i titoli del genere che sono riusciti a citare più o meno velatamente. C’è Wicked, Hamilton ma c’è, come era prevedibile, una buona dose di The Book of Mormon. Ma c’è anche molto altro. C’è il coraggio di cinque ragazzi di mettersi in gioco dimostrando tutto quello che sanno fare. Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli portano in scena uno spettacolo scritto dagli stessi Calabrese, Scuda e Vagnarelli con le musiche di Scuda per la regia di Giorgio Gallione che è, a tutti gli effetti una grande novità nel panorama del musical italiano e che ci rientra di diritto avendone tutte le caratteristiche. Grandi voci, coreografie perfette e interpretazione impeccabile, il tutto fatto da cinque artisti che si divertono a esaltare i luoghi comuni per farne uscire dei messaggi universali.
Da vedere.
Sara Del Sal
(23 gennaio 2019)
La locandina
La Bibbia riveduta e scorretta |
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Testi | Davide Calabrese, Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli |
Regia | Giorgio Gallione |
Oblivion | Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli |
Musiche | Lorenzo Scuda |
Produzione Agidi |
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