Udine: debutto di stagione al Teatro Bon con i Paganini di tromba e pianoforte
Se lo definiscono il Paganini della tromba, Sergei Nakariakov merita anche il titolo di Tartini del flicorno e Maria Meerovitch l’epiteto di Paganina del pianoforte. Con licenza poetica, perché non mancano referenze di virtuosi storici agli ottantotto tasti. Un duo di straordinaria classe e personalità insomma, con un programma che in questa veste organica è assai infrequente ascoltare, in grado per finezza interpretativa e feeling innegabili, di non storpiare nelle riscritture e trascrizioni la veste originale dei brani presentati. Pubblico da sold out al concerto inaugurale di questa nuova stagione della Fondazione Luigi Bon di Colugna, l’unico ente di cultura italiano ad aver creato, oltre a stagioni, festival e rassegne richieste non solo in regione Friuli Venezia Giulia, ma in Italia e anche all’estero, una filiera musicale che dalla musica in fasce porta al professionismo. Progettualità vincenti che guardano ai giovani, ideate e condotte dal direttore artistico e noto clarinettista Claudio Mansutti.
Il concerto di apertura è stato un’immersione nell’Otto e nel Novecento iniziata con quattro miniature liriche di Tchaikovskij, con l’Arioso e l’Aria di Lenski da “Evgenij Onegin” e tre Romanze dove la voce di due aerofoni a bocchino, la tromba e il flicorno, hanno sostituito la voce umana togliendole sì il verbo ma non i significati intrinseci. Una espressività sonora vibrante, nelle dettagliate cure dinamiche, nell’intonazione perfetta, negli attacchi e negli sviluppi, in naturale empatia con il tocco pianistico di altrettanto carattere di Meerovitch, che ha alternato i duo con momenti pianistici dedicati a Chopin e Rachmaninov. Più compiuta e stupefacente nei Preludi (op. 32 n. 5 e 12) e nei Momenti musicali (op. 16 n. 3 e 4) di quest’ultimo, che negli 8 Preludi dall’op. 28 del poeta di Varsavia, trovando nel russo l’impronta virtuosistica e pregnante che più le confà, da strappare lunghi applausi e richiami sul palco. Così per Sergei Nakariakov, mite e composto nel dar suono agli ottoni dal timbro cangiante, non senza l’alta poesia e il lirismo empatico che lo fanno primo tra i grandi. Curiosa nella nuova veste la Sonata in due tempi K 304 e rivelatori i brani dei misconosciuti Torchinsky e del contemporaneo Kancheli. Del primo un Capriccio con la prima parte eseguita in sordina, del secondo tre Miniature nate originariamente per violino e pianoforte, per momenti di virtuosismo finanche funambolico da far pienamente meritare all’artista l’appellativo paganiniano. A chiudere le sempre apprezzate e di presa sicura Variazioni sulla Norma di Bellini a firma Arban, brillanti anche nella nuova “mise en voix”, e richiestissimo un bis, tra applausi, ovazioni e lunghi consensi. Dalle Métamorphoses, “C’est ainsi que tu es” di Francis Poulenc.
Alessio Screm
(16 novembre 2018)
La locandina
Tromba | Sergei Nakariakov |
Pianoforte | Maria Meerovitch |
Programma: | |
P. I. Tchaikovskij | |
Arioso e Aria di Lenski | |
Romanze Op. 38 n. 3, Op. 6 n. 6, Op. 47 n. 6 | |
R. Schumann | |
Arabesque Op. 18 | |
Fantasiestücke Op. 73 | |
W. A. Mozart | |
Sonata per violino e pianoforte in mi minore K 304 | |
F. Schubert | |
Improvviso Op. 90 n. 3 | |
F. Schubert/F. Liszt | |
Soirées de Vienne, Valse-Caprice n. 6 | |
R. Schumann | |
Adagio et Allegro | |
J. B. Arban | |
Variazioni sul Carnevale di Venezia |
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