Venezia: le fantasie organistiche di Mitterer

La capacità di “inventare” propria della grande tradizione organistica europea si fonde con un’elettronica ricca e meditatissima il tutto a dare vita ad una composizione – o forse più esattamente ad una semi-composizione, visto che l’improvvisazione ne è parte determinante – di grande profondità ma al contempo animata da un’intrinseca leggerezza che ne esalta ulteriormente le caratteristiche.

Tutto questo si ritrova nel Requiem for a Beautiful Dream, commissione della Biennale di Venezia, con il sostegno di Ernst von Siemens Music Foundation, di Wolfgang Mitterer – compositore, organista e autore di installazioni concettuali – eseguito in prima assoluta lo scorso 24 ottobre alla sala dei concerti del Conservatorio “Benedetto Marcello” nell’ambito di Biennale Musica 2023.

Non è il migliore degli organi veneziani quello del Conservatorio, ma sicuramente possiede tutte le caratteristiche necessarie a valorizzare il pezzo; realizzato negli anni Settanta del secolo scorso è interamente meccanico ed è in realtà costituito da due macchine distinte e speculari collocate sui lati del palcoscenico della sala e collegate mediante trasmissioni meccaniche poste sotto il pavimento. Particolare non secondario, soprattutto in questo caso, i registri manuali che consentono di regolare, quasi in un gioco, la pressione dell’aria.

A ciò Mitterer aggiunge un’elettronica fatta di voci e suoni campionati e gestititi da lui durante l’esecuzione che, come si diceva, è in parte improvvisata all’organo; dunque l’elettronica diviene in qualche maniera il basso continuo chiamato a sostenere la narrazione melodica.

Requiem for a Beautiful Dream si beneficia di tutta la tradizione legata alla letteratura organistica dei secoli passati, tenendo comunque il timone sulla lezione bachiana ma non dimenticando la grande produzione veneziana del XVI e XVII secolo, dipanandosi tra canoni, fughe e corali.

Ne risulta una composizione di grande rigore ed al contempo estremamente libera, ardita nella ricerca degli intervalli, fantasiosa negli impasti sonori, acuta negli sviluppi tematici.

Grande successo di pubblico.

Alessandro Cammarano
(24 ottobre 2023)