Verona: Barcollo Manon mollo

I sogni dell’adolescenza e le esperienze di vita della prima giovinezza che poggiano sul nulla, per poi finire annegati in un baratro che diventa via via più profondo e dal quale la fuga è impossibile.
Questo lo spirito della storia di Manon, Lolita e Lulu ante litteram, nella lettura ancora una volta geniale di Graham Vick, perfettamente aderente allo spirito di Prévost e, soprattutto, al libretto di Illica e Giacosa; il tutto al servizio della musica, trasudante sensualità, di Puccini.

Vick muove inizialmente l’azione calandola in un universo giovanile, fatto di collegiali in uniforme che si dividono fra la scuola e un parco di divertimenti pieno di richiami all’infanzia e al contempo tentatore.
L’incontro fra i giovani protagonisti è tanto innocente quanto inconsapevolmente carico di erotismo. Geronte, tendenzialmente pedofilo, è non tanto più vecchio di Manon, che a lui viene consegnata da Lescaut, il fratello-lenone che non esita di fronte al profitto personale.
Da qui in poi l’ingenuità lascerà il posto al disincanto, portando i protagonisti alla distruzione. Manon è vittima e manipolatrice insieme, conscia del suo potere di cui resta fatalmente vittima.

L’impianto scenico di Andrew Hays è perfettamente funzionale alla regia di Vick, in questa occasione ripresa con puntualità da Marina Bianchi, presentando da subito le due facce di un dramma ove nessuno è incolpevole e tutti escono sconfitti.

Perfetto il secondo atto, con il parrucchiere che diventa tatuatore e occhieggia a Lescaut e i musici “coccolati” da un prete, il tutto in uno spazio che ricorda più un bordello che non un palazzo nobilare.
Gli studenti, vecchi compagni di Des Grieux e coetanei di Manon, tornano sempre, come un Leitmotiv incombente, osservando le condannate alla deportazione imprigionate a mezz’aria nelle loro stesse crinoline e assistendo all’agonia della protagonista.
Funziona tutto, ma proprio tutto grazie anche ai bei costumi di Kimm Kovac e alle luci di Giuseppe Di Iorio. Perfetti nella loro pregnante essenzialità i movimenti mimici di Ron Howell ripresi da Danilo Rubeca.

Nel rôle-titre un’eroica Amarilli Nizza, che portava a temine la recita nonostante un’indisposizione della quale si era avuto sospetto fin dalle prime battute, caratterizzate da note spezzate e difficoltà nei fiati e confermata dopo l’intervallo dalla neosovrintendente Cecilia Gasdia che dalla ribalta ha informato il pubblico della situazione. Sospendiamo quindi qualunque giudizio, applaudendo la generosità dell’interprete.
Convince nel complesso il Des Grieux disegnato da Gaston Rivero dai centri non rigogliosissimi ma dallo squillo sicuro e dal buon fraseggio.
Giorgio Cauduro è un Lescaut dalla vocalità solida, messa al servizio di un canto sempre misurato negli accenti e Romano Dal Zovo tratteggia un Geronte sprezzante e giocato su una linea di canto limpida.
Buoni l’Edmondo trasognato di Andrea Giovannini e il Musico di Alessia Nadin.
Completano onorevolmente il cast il veterano Bruno Lazzaretti (Lampionaio e Maestro di ballo), Giovanni Bellavia (Un oste e un Sergente degli Arcieri), Alessio Busi (Un comandante di marina).
Il Coro, preparato da Vito Lombardi, si rende protagonista di una prova brillante anche sul piano della recitazione.

Francesco Ivan Ciampa dirige con mano sicura offrendo, al netto di qualche intemperanza di metronomo, una lettura improntata ad una scorrevole narratività.
Insopportabile la claque maldestra.
Successo per tutti e qualche minuscolo dissenso all’indirizzo dell’allestimento.

Alessandro Cammarano
(Verona, 4 marzo 2018)

La locandina

Direttore Francesco Ivan Ciampa
Regia Graham Vick
Scene Andrew Hays
Costumi Kimm Kovac
Lighting designer Giuseppe Di Iorio
Movimenti mimici Ron Howell ripresi da Danilo Rubeca
Personaggi e interpreti:
Manon Lescaut Amarilli Nizza
Renato Des Grieux Gaston Rivero
Lescaut Giorgio Caoduro
Geronte di Ravoir Romano Dal Zovo
Edmondo Andrea Giovannini
Un lampionario / Maestro di ballo Bruno Lazzaretti
Un musico Alessia Nadin
Un oste / Sergente degli Arcieri Giovanni Bellavia
Comandante di marina Alessandro Busi
Orchestra, Coro e Tecnici dell’Arena di Verona
Maestro del Coro Vito Lombardi

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