Vicenza: King Arthur, prima la musica poi le parole
Non sempre corrisponde a verità l’assunto secondo cui nelle scuole non si faccia musica, e il progetto Crescere in Musica promosso dal Liceo “Corradini” di Thiene sembra smentirlo alla grande. Chiariamoci, il Liceo thienese è rara avis, ma al contempo apripista di un’iniziativa non così difficilmente replicabile, a patto che ne sussista la volontà da parte di docenti, dirigenti scolastici e degli indispensabili sponsor.
Se poi a quello musicale si affianca un collettivo teatrale formato da studenti ed ex studenti dello stesso liceo, il campo d’azione può essere agevolmente allargato al teatro in musica in una sorta di laboratorio in costante crescita.
Da questa unione nasce la messa in scena, o più esattamente l’allestimento semiscenico del King Arthur, capolavoro di Henry Purcell su testi di John Dryden, che il festival Vicenza in Lirica propone all’interno dell’edizione 2018.
Il carattere stesso del lavoro, una semi-opera con sei scene musicate all’interno di un dramma in versi e nel quale il solo terzo atto, de facto un Mask, è interamente cantato si presta ad un’operazione di questo genere; tuttavia qualche dubbio resta.
Se i circa novanta minuti di musica sono di per se stessi sublimi, non altrettanto si può dire dell’adattamento che il giovanissimo regista Marco Faccin opera sul testo di Dryden che, nella versione originale, fa da contraltare degnissimo alla musica, evidenziandone gli spunti umoristici con una narrazione di fatti, figli di una mitizzazione della storia che si fonde con elementi fantastici, naturalistici e popolari, esaltandola ulteriormente con giochi di parole e onomatopee. Certo la musica di Purcell veleggia ben più in alto, fra imitazioni, ammiccamenti, invenzioni contrappuntistiche continue, con il ritmo che ora incalza impetuoso ora si stempera in morbidezze sinuose, il tutto a far da sostegno ad una trama sulla quale sono ordite melodie rigogliose.
Il Crescere in Musica Baroque si presenta con una maturità di suono che colpisce ed è protagonista di una prova maiuscola per precisione e partecipazione. Gli archi moderni trovano ammirevole sintonia con i legni e gli ottoni barocchi creando un suono ibrido e al contempo accattivante.
La direzione al cembalo di Sergio Gasparella, sempre chiaro nel gesto, coniuga con intelligenza e gusto fantasia e rigore, cogliendo pienamente lo spirito della composizione e rendendolo all’ascolto con bella gamma dinamica e scelte agogiche intelligenti.
Gemma Bertagnolli si dimostra ancora una volta didatta valente: i Solisti della sua classe di Canto rinascimentale e barocco del Conservatorio “Arrigo Pedrollo”, coadiuvati da alcuni professionisti di maggior esperienza, cantano tutti bene, alcuni benissimo.
Claudia Graziadei è Cupido deliziosamente ammiccante e ottima shepherdess e Honour, così come Alberto Peretti disegna un Cold Genius e un Pan perfetti. Sugli scudi Alberto Spadarotto, Aeolus autorevole per vocalità e fraseggio e prima Grimbald luciferino, He e a Sylvian. Bravi Michele Fracasso (British Warrior/Camus), Naoka Ohbayashi (Venus/Philidel/a siren), Irene Brigitte (She/a sheperdess/a nymph), Teodora Tommasi (a priestess/Nereid), Lucie Anna Oberhollenzer (a priestess) e Flavio Nardon (a sheperd).
Meno convincenti gli attori, confinati sul lato sinistro del palco, quasi agissero in un teatrino nel teatro. Marco Faccin, che pure riserva ai cantanti movimenti parchi e ben misurati, portandoli al proscenio nelle loro arie e duetti, pecca invece di qualche goffaggine nelle interazioni dei ruoli recitati. Faccin riserva per sé il ruolo eponimo, che risolve con una recitazione fra il trasognato e il languoroso mentre risulta assai più convincente nei panni del vilain Osmond, modificando e arrochendo la voce. Eleonora Monteleone è volenterosa nel dar vita alla principessa Emmeline e allo spirito malvagio Grimbald, ma la dizione non è valore negoziabile in teatro. Discreto Simone Dal Ponte, che risolve meglio lo spirito dell’aria Philidel che non Oswald il perfido sassone.
Olimpico gremito e successo per tutti.
Alessandro Cammarano
(2 settembre 2018)
La locandina
Concertatore al cembalo | Sergio Gasparella |
Adattamento e regia drammaturgica | Marco Faccin |
Personaggi ed interpreti cantanti | |
She/a sheperdess/a nymph | Irene Brigitte |
Venus/Philidel/a siren | Naoka Ohbayashi |
Cupid/a sheperdess/Honour | Claudia Graziadei |
a priestess/Nereid | Teodora Tommasi |
a priestess | Lucie Anna Oberhollenzer |
British Warrior/Camus | Michele Fracasso |
a sheperd | Flavio Nardon |
Grimbald/He/a sylvan/Aeolus | Alberto Spadarotto |
Cold Genius/Pan | Alberto Perretti |
Personaggi ed interpreti attori | |
King Arthur/Osmond | Marco Faccin |
Emmeline/Grimbald | Eleonora Monteleone |
Oswald/Philidel | Simone Dal Ponte |
Crescere in musica Baroque |
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