Vicenza: Mario Brunello e la “giusta distanza” tra Bach e Weinberg
Al Teatro Olimpico di Vicenza venerdì 31 maggio alle ore 20.45 le Settimane Musicali ospitano l’atteso ritorno del violoncellista Mario Brunello. Eclettico artista sempre attento e aperto a esperienze che travalicano i confini codificati della musica, prosegue il viaggio fra Barocco e Novecento storico con il concerto dal titolo Bach-Weinberg, la giusta distanza. Suites e sonate. In una raccolta atmosfera di elegante raffinatezza, il celebre violoncellista accompagnerà il pubblico esplorando le complesse armonie di Johann Sebastian Bach e la profondità delle composizioni del compositore russo, di origine polacca, Mieczyslaw Weinberg.
Il concerto, che verrà eseguito in anteprima per le scuole alle ore 17.30, fa parte del ciclo “Adagiosissimo Bach” e rispecchia l’identità del Festival in giusto equilibrio tra tradizione e innovazione. Con la direzione artistica di Sonig Tchakerian, la stagione offre un ricco palinsesto di concerti e iniziative nel segno dell’incontro e del dialogo tra le arti, con celebri capitoli della storia della musica e nello stesso tempo di ricerca e attenzione per le prime esecuzioni o repertori particolari.
Bach – Weinberg, la giusta distanza
L’itinerario del concerto si svolge fra i prodigiosi “soli” dedicati al violoncello composti da Johann Sebastian Bach nella Suite in re minore BWV 1008 e la Suite in mi bemolle maggiore BWV 1010 e le composizioni che all’arco grave ha dedicato Mieczysław Weinberg (1919-1996) con l’esecuzione della Sonata n. 2 op. 121 e la Sonata n. 4 op. 140 bis, rispettivamente datate 1978 e 1986. «Nelle Sonate per violoncello solo, Weinberg semplicemente inventa un nuovo modello di espressività per lo strumento; mantiene una giusta distanza dall’omaggiare (azzardo a dire, finalmente) le Suite di Bach, come è accaduto per la maggior parte del repertorio per solo violoncello da fine Ottocento in poi – spiega Mario Brunello – L’unicità, la visionarietà e il coraggio nelle soluzioni compositive son disarmanti, non si finisce mai di scoprire e riconoscere quanto a fondo si può andare in questa musica. Mentre è impossibile non rimanere affascinati dalla maestria con cui Bach esprime il detto e non detto nelle sue Suite per violoncello solo, la musica di Weinberg parla invece di disperazione e speranza allo stesso tempo, in opere di straordinaria personalità».
Weinberg, compositore polacco-russo di origine ebraica, nel 1939 fuggì ventenne dalla ferocia nazista rifugiandosi in Unione Sovietica, dove svolse la maggior parte della sua carriera, grandemente stimato da Šostakovič. La rivalutazione della sua arte, per lungo tempo poco conosciuta, è una tendenza recente che si sta affermando – proprio grazie all’attenzione che gli dedicano interpreti come Brunello – come una delle voci più interessanti della musica nel periodo sovietico Una voce che merita di essere affiancata a quella di riconosciuti protagonisti di quell’epoca come Prokof’ev e Šostakovič, dopo essere stata a lungo confinata, quanto alla sua conoscenza e diffusione, essenzialmente all’interno della Russia.
Il concerto serale sarà anticipato dall’anteprima per le scuole in programma venerdì 31 maggio alle ore 17.30 al Teatro Olimpico di Vicenza.
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