Vicenza: tre controtenori per il Polidoro
Le volute del destino si intrecciano a dar vita ad esiti inaspettati, come se tutto fosse congiunto da legami invisibili eppure reali.
Nel 1983, a inaugurare il Festival Mozart in Italia, fu la prima esecuzione in tempi moderni del Nascimento dell’Aurora di Tomaso Albinoni; alla testa dei suoi Solisti Veneti era Claudio Scimone. A lui, che ha operato per quasi sessant’anni per il recupero e la diffusione del repertorio barocco, il festival Vicenza in Lirica ha voluto dedicare la première del Polidoro di Antonio Lotti, che torna sulla scena a trecentoquattro anni dalla sua creazione al Teatro Grimani di Venezia.
Opera interessante il Polidoro, occasione per accendere, o meglio riaccendere le luci su un compositore tanto celebrato in vita da destare invidie non indifferenti fra i colleghi suoi contemporanei, Benedetto Marcello in primis, quanto dimenticato ai giorni nostri.
Alla luce dei fatti le ragioni del successo dell’opera e del compositore, favorito del Principe Elettore di Sassonia, tra l’altro, sono perfettamente comprensibili. La musica di Lotti è rassicurante, facile all’ascolto, costruita su impianti armonici solidissimi e non manchevole di originalità, ma a tratti priva di quel guizzo mordace che invece caratterizza la produzione di altri suoi contemporanei. A Lotti difettano la “follia” di Vivaldi, la capacità di stupire di Albinoni, la teatralità di Händel; tutto corre sui binari di una placida discorsività, nella quale le arie di furore non sono così furenti e quelle di vendetta non eccessivamente vendicative.
Il punto di forza sta nei recitativi e negli insiemi, questi sì strutturati con sapienza. Il libretto di Agostino Piovene poi è intrigante nella lingua ma farraginoso nella trama.
La rinascita del Polidoro è onorata da un’esecuzione musicale di primissimo ordine, una volta si sarebbe detta “discografica”, a far principio dalla direzione impeccabile di Francesco Erle, che della partitura lottiana è revisore e autore della riuscitissima cifratura del basso continuo, affidato a cembalo, violoncello, tiorba e ad un fagotto inaspettato ed assai efficace.
Alla testa dell’Orchestra Vicenza in Lirica, Erle stacca tempi sempre appropriati a sottolineare al meglio la linea melodica a sostegno dei quali pone dinamiche stringenti e soluzioni ritmiche convincenti. Magnifico il lavoro sui recitativi.
Tutta da lodare la giovane compagnia di canto, a cominciare da Federico Fiorio, che nel rôle-titre creato all’epoca dal Senesino, mostra di possedere una padronanza ammirevole della sua corda controtenorile unita ad una linea di canto vellutata.
A lui contendono la palma gli altri due controtenori in scena, ovvero Danilo Pastore, dalla voce percorsa da una maliosa vena notturna, nei panni di Deifilo e Luca Parolin, che disegna con bel fraseggio e agilità sicure Pirro, l’unico vero “cattivo” dell’opera.
Anna Bessi tratteggia un’Iliona dolente e insieme indomita mentre Maria Elena Pepi è Andromaca nobile e disperata:
Magnifiche le voci gravi: Davide Giangregorio, Polinestore, esibisce un fraseggio rigoglioso conferendo la giusta vena al personaggio, mentre Patrizio La Placa dà voce e corpo a un Darete autorevole.
Cesare Scarton firma una regia essenziale e rispettosa dell’Olimpico, lasciato saggiamente “nudo” e ulteriormente nobilitato dall’essenzialità del gesto scenico, che si richiama direttamente alla tradizione barocca e soprattutto dai meravigliosi costumi di Giampaolo Tirelli nonché dalle parrucche fantastiche di Alessio Aldini e dal trucco di Riccardo De Agostini.
Il disegno di luci di Andrea Grussu latita nei primi tre atti ma diventa allusivamente intrigante nel quarto e nel quinto.
Pubblico attento, applausi alla fine di ciascuna aria e successo pieno a conclusione di una bellissima serata di musica.
Alessandro Cammarano
(Vicenza, 6 settembre 2018)
La locandina
Direttore | Francesco Erle |
Regia | Cesare Scarton |
Costumi | Giampaolo Tirelli |
Trucco | Riccardo De Agostini |
Parrucche | Alessio Aldini |
Light designer | Andrea Grussu |
Polinestore | Davide Giangregorio |
Iliona | Anna Bessi |
Polidoro | Federico Fiorio |
Deifilo | Danilo Pastore |
Andromaca | Maria Elena Pepi |
Pirro | Luca Parolin |
Darete | Patrizio La Placa |
Orchestra Vicenza in Lirica |
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