Il Concorso SOI Fiorenza Cedolins è green

È partita la terza edizione del Concorso SOI Fiorenza Cedolins e con l’occasione abbiamo raggiunto il grande soprano, che ha appena ricevuto il Premio Puccini, per una chiacchierata sul concorso e sui suoi impegni futuri.

  • Il Premio Puccini è il coronamento di una carriera luminosa. Quali le tue sensazioni?

Una sincera commozione e profonda gratitudine per il Festival Pucciniano di Torre del Lago. Sono quei punti di arrivo nella carriera che fanno sinceramente piacere!  I sentimenti che mi legano a Puccini sono sempre di ammirazione e riconoscenza sconfinate, interpretare le “sue” creature ha alimentato in me abnegazione e forza estreme per superare i miei limiti e quindi dare sempre maggiore verità e grandezza alle sue opere. In particolare Butterfly e Boheme mi hanno ispirato come poche altre tra le quali cito solo Norma, Trovatore e Otello.

  • Il concorso SOI Fiorenza Cedolins giunge alla sua terza edizione ci sono novità rispetto alle due precedenti?

Tre fondamentali: la collaborazione con il Teatro Comunale di Bologna, i Premi Speciali arricchiti da ben 30 contratti con altrettanti Teatri ed Istituzioni musicali e la votazione Giuria-Pubblico disgiunta.

Illustro meglio partendo da quest’ultima.

Nelle prime due edizioni la graduatoria scaturiva da una media tra voti di Giuria e Pubblico di Facebook perché una delle finalità del Concorso è coinvolgere spettatori  nuovi attraverso i social media. Ed ha funzionato perfettamente perché abbiamo contato oltre 2.000.000 di visualizzazioni e più di 40.000 condivisioni dei video in concorso. Questo sistema, però, penalizzava i concorrenti di Paesi dove Facebook è assente (Cina) o poco presente (Est Europa). Perciò quest’anno ci saranno i vincitori della Giuria e quelli del Pubblico a cui comunque saranno attribuiti ben 3000€ del complessivo montepremi di oltre 80.000€!

L’altra importantissima novità sono i tantissimi contratti in palio. Tutti i Dirigenti teatrali e di Istituzioni concertistiche presenti in Giuria offrono infatti scritture artistiche per i cantanti da loro stessi scelti e che potranno quindi fare importanti e remunerati debutti.

Dulcis in fundo, la collaborazione con il Teatro di Bologna culminerà a settembre 2022 con ben due gala, “Grandi voci del futuro”, protagonisti i migliori sei cantanti con l’orchestra del Comunale nella prestigiosa Sala Bibiena, e “Pop-Opera” con i migliori video proiettati all’Auditorium Manzoni per un pubblico informale.

  • Il bello di questo concorso è la varietà delle modalità di partecipazione. Quanto è importante questa diversificazione?

esaltiamo la creatività e la personalità dei concorrenti! Infatti si partecipa con due video, nel primo video i cantanti inventano la regia con costumi, scene, insomma creano il personaggio e la storia, praticamente come si fa in teatro, ma ognuno è libero di fare la scena dove e come vuole,  a casa propria, all’aperto, in una chiesa.. l’anno scorso c’è stato un video bellissimo girato nelle strade di un paesino del sud Italia, uno in un castello, perfino uno al pascolo in montagna!

Le categorie poi abbracciano tutto il repertorio dove il canto lirico può esprimersi, dall’opera alla zarzuela, dal musical alla canzone, compresa la nuova inedita composizione. L’unico vincolo è la voce “lirica” registrata in diretta.

Nel secondo video infatti chiediamo una registrazione “tradizionale” al pianoforte, proprio per verificare che non ci siano “trucchi”. Tutto questo è molto più interessante e divertente.

  • La pandemia ha costretto e nello stesso tempo stimolato a percorrere nuovi sentieri e differenti approcci all’opera. Tutto questo rimarrà anche quando questa tremenda emergenza sarà passata?

I cambiamenti sono sempre in atto e la storia va sempre avanti. Diciamo che la pandemia ha accelerato .. Stiamo imparando ad essere più ecologici. Questo concorso è molto “green”! Non viaggia nessuno e costa pochissimo ai concorrenti rispetto alle grandi opportunità che offre.

E poi abbiamo capito la grande importanza sociale, politica ed economica dei social media. Credo che noi melomani dobbiamo avere più attenzione verso il pubblico dei social e questo concorso supera il recinto tradizionale dell’Opera, coinvolgendo, insieme ai concorrenti, le loro famiglie, gli amici, i vicini, i colleghi  … È una gara di alti contenuti tecnici in virtù della straordinaria Giuria, che ringrazio di tutto cuore, di grandissime personalità che sostengono generosamente, alcuni anche con sponsorizzazioni, il concorso, ma allo stesso tempo estremamente popolare. Il mondo dell’Opera deve andare verso il pubblico, riconquistare popolarità è universalità. Dobbiamo riconquistare l’amore del grande pubblico, è sbagliato farlo diventare spettacolo d’élite culturale o economica. In questo, la realtà virtuale ci è d’aiuto perché può portare il canto lirico capillarmente e a costi minimi, a miliardi di persone utenti dei social network. Ma per colpire questi utenti ci vogliono artisti con personalità spiccatissima, con forti capacità di comunicare, al passo con la tecnologia, delle vere e proprie star del web. Il concorso serve a mettere in luce queste personalità che poi attraggono il pubblico verso i Teatri e le sale da concerto. Anche nel campo della didattica possiamo essere più green! Infatti ora abbiamo anche imparato ad usare bene gli strumenti tecnologici ed evitare spostamenti inutili. Già prima del Covid tenevo lezioni via Skype con persone residenti in altri continenti, ma se ne parlavo con i colleghi raccoglievo pareri poco entusiastici se non caustici. Ora giocoforza quasi tutto si sono adattati ma con spirito spesso contrastante. Penso invece che internet sia una grandissima risorsa per lo studio anche del canto. Seguo moltissimi allievi via internet e il lavoro su dizione (spesso approssimativa anche tra gli italiani!), comprensione del testo, ritmo, intonazione, fraseggio perfino respirazione e posizioni vocali è assolutamente proficuo con costi e dispendio di energia e tempo enormemente vantaggiosi. Non tutti possono permettersi di spendere cifre importanti per studiare ed alcuni vivono in Paesi molto svantaggiati. Internet, usato intelligentemente, porta sviluppo e democrazia.

  • Il concorso dedica particolare attenzione sia alla liederistica che all’operetta. Riguardo a questo si evidenziano differenze tra concorrenti italiani e stranieri?

Nell’Operetta un po’ sì… sono personalmente innamorata da oltre quarant’anni di questo genere e mi dispiace che sia ingiustamente trascurato in Italia ( sono una “Vedova” del Festival dell’Operetta di Trieste in tutti i sensi!!). All’estero c’è più attenzione da parte dei Teatri verso l’operetta e quindi ovvio che ci sia più attenzione nella preparazione e nell’esecuzione da parte degli studenti e dei cantanti professionisti.

A volte cantanti e studenti nostrani si rifiutano di ampliare il repertorio all’Operetta -mal facendo- non rendendosi conto che la preparazione dell’attore nell’Operetta è una grandissima palestra interpretativa, oltre al fatto che spesso sono richieste vocalità pregevoli e tecnicamente agguerrite, questo repertorio poi raffina moltissimo il fraseggio, facendo acquisire garbo, fascino e leggerezza ció che a volte latita nei cantanti d’opera. D’altronde se non intravedono uno sbocco professionale è comprensibile che non si interessino.

Per la categoria Lied/Canzone, anche inedita di nuova composizione, non noto grandi differenze a parte il fatto che, stranamente, non è ancora passato il concetto che il repertorio della canzone spazia dal ‘600 al contemporaneo, in tutte le lingue e tutti gli stili! Mi riferisco al fatto che oltre al romanticismo tedesco e francese, non abbiamo ricevuto finora altre proposte, se non pochissime eccezioni. Assurdo che gli italiani non si siano resi conto che potrebbero partecipare con il repertorio classico napoletano ( con cui per inciso probabilmente si stravincerebbe nei premi del pubblico!) , con le romanze da salotto di Tosti, addirittura con nuove composizioni di canzoni neo romantiche cross-over del cosiddetto genere Lyric-pop …  e, dato che, nell’ambito della canzone, cantare nella lingua madre ritengo sia un requisito pressoché irrinunciabile, non capisco perché quando si parla di Lied la fantasia non brilla…

  • Progetti futuri?

Un ritorno al teatro con una nuova composizione su cui si sta lavorando. Un progetto molto interessante ma non posso dire di più. ti racconterò di più in un’altra chiacchierata!

L’attività della SOI Scuola dell’Opera Italiana Fiorenza Cedolins a Milano, Parma e Lugano mi dà molto entusiasmo, oltre ai corsi individuali sia online che presenziali, nel 2022 produrremo due OperaStudio “L’Elisir d’amore” e “Così fan tutte” per far debuttare i giovani, in collaborazione con l’Accademia Filarmonica di Torino, l’Università La Bicocca di Milano, poi li corso di laurea magistrale all’Università “Conservatori del Liceu“, le masterclass all’Accademia Verdiana del Teatro Regio di Parma e del Maggio Musicale Fiorentino anche se per via del Covid ho limitato i viaggi al massimo ….

Alessandro Cammarano

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